Gentile direttore,
molti confondono il contenitore con il contenuto, il titolo di studio con l’aver studiato e soprattutto con l’avere appreso, indossare una divisa con l’essere all’altezza di quella divisa, l’essere capi con la capacità di gestire le risorse umane, ma soprattutto avere un cervello con il saperlo usare. La maggior parte degli alberi è molto superiore a qualunque essere umano. La più grande saggezza non è fare figli ma piantare alberi per noi e i nostri figli.
Paolo Mario Buttiglieri Fiorenzuola d’Arda (Pc)
Non la penso affatto come lei, gentile dottor Buttiglieri, sulla (poetica?) superiorità della vita vegetale. E, dunque, neppure sulla sostituzione delle nursery con i vivai di piante. Ma amo il silenzio apparente e la forza silenziosa delle piante. E credo anch’io che mettere a dimora alberi per i figli o i nipoti sia prova di grande saggezza e di grande amore. Lo facevano i nostri vecchi in questa Penisola baciata dal sole e ricca di straordinaria e fertile diversità: i nonni piantavano olivi per i nipoti appena nati. Questo significa lavorare e sperare non solo per sé e avere il futuro nelle mani e nel cuore.