La parola “responsabilità” deriva dal latino respondeo, che significa “rispondere”. Ogni responsabilità è quindi una risposta a una domanda specifica. L’etimologia della parola ci può aiutare a comprendere meglio il ruolo degli adolescenti negli oratori estivi. Quando chiediamo loro di essere responsabili, quale domanda stiamo ponendo? E a quali domande possono davvero rispondere i nostri adolescenti? Negli oratori estivi gli adolescenti sono chiamati a rispondere a un compito complesso: essere protagonisti attivi di un’esperienza comunitaria. Qui non si tratta solo di partecipare a giochi o attività, ma di dare una risposta concreta alle necessità che emergono ogni giorno.
Questa responsabilità non è un incarico imposto ma nasce dall’interno, dal desiderio di rispondere a un bisogno reale, di creare qualcosa di unico che senza di loro non esisterebbe. Organizzare attività, prendersi cura dei più piccoli e gestire gruppi sono risposte concrete che gli adolescenti sono capaci di dare, trovando un equilibrio tra il loro percorso di crescita e le sfide proposte. Tuttavia, per rispondere adeguatamente, la domanda deve essere chiara e proporzionata alle loro capacità. Non possiamo chiedere ai nostri adolescenti di rispondere a questioni legali o giuridiche, o di assumersi responsabilità che esulano dal loro sviluppo. Le domande a cui possono rispondere riguardano il prendersi cura degli altri, l’insegnare il valore della condivisione e del gioco, e il coltivare relazioni positive.
Queste sono le risposte che possono dare con successo, da cui traggono crescita personale. Ma c’è un altro aspetto fondamentale da considerare: la responsabilità non riguarda solo i giovani. Anche la comunità adulta, già coinvolta negli oratori estivi, è chiamata a rispondere alla domanda implicita: “Come possiamo supportare questi ragazzi nel loro percorso di crescita?”. La risposta della comunità ha bisogno di essere chiara e decisa, creando un ambiente sicuro e stimolante in cui gli adolescenti possano sperimentare la responsabilità senza sentirsi sopraffatti. Questo richiede una maggiore attenzione e un investimento continuo nella formazione e nell’accompagnamento da parte di esperti. In molte comunità, gli adulti sono già presenti e attivi negli oratori estivi. Tuttavia, questa riflessione ci può spingere a considerare come migliorare ulteriormente la qualità di questa presenza. La risposta potrebbe includere un impegno più forte nella formazione continua, non solo per garantire la sicurezza ma anche per arricchire la proposta educativa e cristiana.
La comunità deve diventare un terreno fertile dove i giovani possano rispondere alle domande giuste, senza essere caricati di oneri eccessivi. Infine, se vogliamo che i nostri adolescenti siano capaci di rispondere con responsabi-lità, dobbiamo assicurarci che anche la comunità sia pronta a rispondere al loro bisogno di guida e sostegno. L’oratorio estivo deve continuare a essere un luogo dove la responsabilità è un’opportunità di crescita. E questo può avvenire solo se tutti – giovani e adulti – sanno a quali domande stanno rispondendo, e sono preparati a farlo nel modo migliore. Una responsabilità equilibrata non parte dalle risposte da dare, ma dalle domande da cui essa nasce.
Responsabile Area Adolescenti Fondazione Oratori Milanesi (Fom)