Caro Direttore,
il vostro giornale ha il merito di aver seguito con attenzione costante nel tempo le vicende di quella che - con un termine tremendo - è stata definita la Terra dei Fuochi. Lo avete fatto con la denuncia, con il sostegno fattivo alla popolazione e anche con l’impegno pastorale per diffondere la sensibilità verso la custodia del Creato. E’ giusto, dunque, raccontarvi direttamente, in prima persona, l’avvio di un progetto che se perseguito con continuità cambierà il destino di quel territorio e dei due milioni di cittadini che lo abitano: non più Terra dei Fuochi ma Terra dell’Acqua e della Bellezza, giardino d’Europa, con il recupero dei Regi Lagni e la realizzazione del più grande parco fluviale del Continente.
Ieri a Caivano, nella chiesa di don Maurizio Patriciello ho sottoscritto con 52 sindaci dell’area un Contratto Istituzionale di sviluppo del valore complessivo di 199 milioni di euro che finanzierà investimenti sociali, di sviluppo economico e di rigenerazione ambientale e urbana. Era l’impegno preso pubblicamente nel luglio scorso, nella mia prima visita in quell’area, e poi ribadito in agosto con l’apertura del "tavolo" con le amministrazioni. Ora giunge a compimento, rispettando il principio che fin dall’inizio ha guidato la mia azione: i cittadini della Terra dei Fuochi hanno pagato un prezzo altissimo, per anni, all’assenza dello Stato e ora lo Stato deve risarcire il debito, senza ulteriori ritardi e con iniziative all’altezza.
Anche per questo volevamo come traino agli interventi un grande progetto che realizzasse una visione complessiva di resurrezione del territorio. Lo abbiamo individuato nel recupero dei Regi Lagni: restituirà vita e bellezza a un’opera titanica che abbiamo ereditato dalla storia e purtroppo sciupato, abbandonandola al degrado e all’illegalità. Investiremo una cifra consistente, 40 milioni di euro, nella progettazione e nel primo lotto di lavori di questo intervento: immaginiamo fin d’ora una gara europea che coinvolga i più importanti studi di architettura rurale e del paesaggio per riqualificare circa 450 chilometri quadrati di territorio e restituirli al turismo, a un’agricoltura pulita e sostenibile, alla qualità della vita dei cittadini.
Sono orgogliosa di questo approdo, risultato del lavoro comune di decine di sindaci, amministratori, funzionari, che in tempi rapidissimi e assolutamente inusuali per il nostro Paese - sei mesi appena dall’avvio del confronto alla firma del Contratto - hanno prodotto un complesso di proposte di vera qualità e omogenee alle finalità indicate: l’ambiente, il rafforzamento del tessuto sociale, la rigenerazione urbana, il sostegno culturale. Giornate come questa danno un senso alla parola "politica", che non è solo la possibilità di partecipare ai riti della democrazia ma soprattutto il privilegio di poter lavorare per la propria terra, per cambiare in meglio la vita e i destini delle persone.
Ministra per il Sud e la coesione territoriale