Le menzogne della campagna contro chi obietta all'aborto
martedì 22 maggio 2018

Caro direttore,
il comunicato ieri, lunedì 21 maggio 2018, dell’Associazione Luca Coscioni che sostiene la disapplicazione della legge 194 a causa del numero di obiettori, dimostra ancora una volta che non è possibile uccidere senza mentire e che non è possibile mentire senza togliere ad altri il diritto di dire la verità. L’obiezione di coscienza testimonia che la scienza riconosce nel concepito un essere umano e tale riconoscimento è insopportabile per la congiura contro la vita, perciò si cerca di impedire l’obiezione di coscienza sostenendo che essa renderebbe difficile l’aborto in Italia, ciò che il Ministro della Salute ha ripetutamente dimostrato non essere vero. È sufficiente il seguente passaggio della relazione ministeriale (2017) sull'applicazione della legge 194: «I dati suggeriscono che ... il numero dei non obiettori risulta superiore a quello necessario a rispondere adeguatamente alle richieste di Ivg, e quindi una parte dei non obiettori viene assegnata ad altri servizi ... non sembra essere il numero di obiettori di per sé a determinare eventuali criticità nell’accesso all’Ivg, ma probabilmente il modo in cui le strutture sanitarie si organizzano nell’applicazione della legge 194/78». Così la pretesa di affermare il «diritto di aborto» si trasforma in pretesa di togliere il diritto costituzionale alla libertà di pensiero. Al fondo vi è la pretesa di imporre a tutti il rifiuto dello sguardo sul più piccolo e povero tra gli esseri umani qual è il bambino prima di nascere.

Marina Casini Bandini presidente Movimento per la Vita italiano

È proprio come lei scrive, cara presidente. Non c’è bisogno di aggiungere neppure una virgola alla sua stringente argomentazione che smaschera in un lampo le falsità su cui si fonda la campagna contro l’obiezione di coscienza all’aborto. Mi consento solo una sottolineatura: un’associazione che si rifà al lascito politico di Marco Pannella continua a condurre, da capofila, l’attacco a un laicissimo e fondamentale diritto della persona umana, quell’obiezione in nome della coscienza a regole ingiuste e pratiche mortali che anche il leader radicale rivendicò ed esercitò contro la guerra e contro la pena capitale. Paradossale e tragico.

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