Gentile direttore, “Io sono il medico di me stesso” (cartello esposto durante una manifestazione no Green Pass). “Io sono Giorgia” (titolo del libro della leader di FdI nonché suo motto comiziale e plurilingue). “Io apro” (movimento dei ristoratori “disobbedienti”). “Io, Io, Io...”. Sono espressioni molto significative della mentalità corrente per cui la libertà illimitata dell’individuo conta più della solidarietà sociale, forma di libertà che mi hanno insegnato (ma sono vecchio ormai!) essere la più alta. Perché ci siamo ridotti così? L’esaltazione della competitività, l’idea della felicità da raggiungere a ogni costo, il consumare qui e ora il mondo infischiandosene del futuro, bastano a spiegare tutto questo? Mi complimento per l’alta qualità del suo giornale e la saluto cordialmente
Fausto Iachettini
E io, gentile e caro amico, anno dopo anno sono sempre più felice della qualità delle condivise riflessioni dei nostri lettori, pacate, aperte, profonde eppure resistenti agli slogan imperanti. Si chiama corrispondenza di riferimenti e di sentimenti. Libertà, solidarietà, responsabilità, fraternità (e sororità) sono sorelle gemelle: chi le separa genera solo sofferenza per sé, per il prossimo e per il mondo. (mt)