Caro direttore,
forse riesco anche ad accettare chi annulla la recita scolastica per Natale, chi vuole togliere il Crocifisso dalle scuole perché credo siano persone ignoranti, in quanto ignorano il significato simbolico e culturale profondo di certe tradizioni e simboli, riducendoli solo a un’espressione religiosa. Non accetto però e mi indigna profondamente lo scempio che stiamo facendo del Natale noi, cosiddetti, cristiani. Non accetto lo scempio e la dissacrazione che ne sta facendo, in questi giorni, la Wind. «Il Natale, solo regali», recita Fiorello. Niente albero di Natale, niente, famiglia riunita a festeggiare, niente di niente, solo regali. No, non l’accetto. La nostra Festa, l’evento che ha cambiato il mondo. L’amore donato diventa un grande monomero commerciale. Comprare, comprare, comprare. Solo regali. E, di più, non accetto la passività con cui noi cristiani, lasciamo fare tutto questo. Non ho sentito nessuno condannare queste immagini. Nessuno che si sia ribellato. Tutti zitti. Ma cosa siamo diventati? Burattini nelle mani di chi ci considera polli da spennare. No, non l’accetto. Non posso accettarlo. Vorrei che qualcuno, insieme a me proclamasse sui tetti che il Natale è il regalo, l’unico vero regalo di cui possiamo godere tutta la vita. Qualcuno che ci svegliasse, che ci ricordasse che è per il Natale che abbiamo la speranza. No, il Natale non è solo regali. Grazie.
Maria Teresa Capuani
Caro direttore,
non faccio discorsoni e non tento neppure approfondimenti sui temi della comunicazione pubblicitaria e del mercato. Le rubo pochissimo tempo per sottolineare il mio disappunto (uso una parola molto gentile) nel vedere lo spot Wind del signor Fiorello che richiama l’attenzione sul significato del Natale. Ogni anno, credo, la fantasia di chi prepara gli spot non ha limiti, così come non ha limiti la disponibilità di personaggi noti a offrire la propria immagine per dare visibilità a questo o quel prodotto. Certo: nel corso degli anni il significato autentico del Natale è andato via via scemando, lasciando sempre più spazio ad altri valori e purtroppo, spesso, disvalori, ma che questo venga sottolineato, proposto e ridicolizzato anche da una grande azienda telefonica come la Wind, trasmesso in tutto questo periodo senza colpo ferire dalla Rai, e interpretato dal personaggio in questione mi... irrita un po’. Penso che, con i tempi che viviamo, sarebbe più interessante cercare di far scomparire qualche problema concreto e far apparire persone che avvertono la bellezza di offrire qualcosa di bello agli altri “anche a Natale”. Le auguro buon lavoro e la saluto cordialmente.
Lino Pasi
Che dire cari amici? Se quello spot voleva essere ironico, non c’è minimamente riuscito. E se voleva essere sanamente provocatorio, ha mancato del tutto il bersaglio. Fiorello è stato imbozzolato nel ruolo di stralunato cantore del consumismo ammazza-Natale, come se non ce ne fossero già abbastanza. Peccato. La vostra amarezza e la vostra delusione sono quelle di tanti, e anche le mie. Spero che alla Wind se ne rendano conto.