La frase che non ha direzione precisa e che san Francesco non disse
mercoledì 28 settembre 2022

Caro direttore,

in effetti la frase citata da Giorgia Meloni nella notte della sua vittoria elettorale e attribuita a san Francesco non risulta essere stata mai pronunciata in quei termini: «Tu comincia a fare quello che è necessario, poi quello che è possibile. Alla fine, ti scoprirai a fare l’impossibile ». Ma esiste una possibile spiegazione. Tante volte ci è stato detto che quando san Francesco iniziò a riparare la cappella di San Damiano, sulla collina di Assisi, obbedendo alla voce di Cristo: «Va’ Francesco e ripara la mia chiesa che, come vedi, sta crollando», quello era solo un anticipo, un inizio simbolico del lavoro più grande della riparazione della Chiesa a cui il Signore lo stava chiamando. Forse Giorgia Meloni ricordava solo il commento tradizionale che da sempre viene fatto al senso più ampio che avrebbe avuto la riparazione di San Damiano nella vita di Francesco d’Assisi.

Fabio Sansonna


Per quanto mi riguarda, caro dottor Sansonna, l’unica spiegazione è che Giorgia Meloni, fondatrice e leader di Fratelli d’Italia e neovincitrice delle elezioni politiche 2022, ha preso un abbaglio o, se vuole, una cantonata. Non con cattive intenzioni, o per imbrogliare. Magari per stupire e spiazzare. Continuando a mescolare il sacro col profano, e un po’ come quando ha deciso di fare de “Il cielo è sempre più blu”, suggestiva canzone di Rino Gaetano, la colonna sonora della festa post-elettorale della sua destra dipinta, appunto, di blu. Rino Gaetano era uomo e artista certamente non di destra, e se nessun vero artista appartiene mai solo a sé stesso, l’effetto è stato forte (tanto che la famiglia del grande cantautore calabrese, prematuramente scomparso, ha chiesto di smettere di usare quella canzone). Torniamo alla fase apocrifa di san Francesco. Forse l’errata attribuzione è colpa del web. Forse di qualche collaboratore, magari solerte, ma non accurato. Fatto sta che non risulta che il Santo di Assisi abbia mai usato quella frase o una che le assomigli. E non lo dico con tanta sicurezza solo perché ho una qualche conoscenza della sua vita e dei suoi testi, che ho conosciuto sin da ragazzo (sono anch’io originario di Assisi, da sempre sento Francesco e Chiara come miei “vicini di casa”, e con questo spirito continuo ad amarli e ascoltarli), ma perché illustri studiosi hanno messo subito in chiaro l’erronea attribuzione. E perché il concetto – sospeso tra sapienza proverbiale e vaghezza new age – è bello ma innocuo. Nel senso che consola e non impegna in nessuna direzione precisa. San Francesco, invece, diceva e faceva sempre cose che impegnavano e impegnano in un senso preciso, totalmente cristiano, totalmente umano, totalmente umile e totalmente pacifico.

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