giovedì 25 febbraio 2016
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Caro direttore, vorrei parlare di un amore, stavolta un po’ speciale: a quattro zampe! A chi non la conoscesse e soprattutto a chi trascura gli animali, mi piacerebbe raccontare la commovente storia di un cagnolino, accaduta a Bari, mia città di nascita, alla metà degli anni Cinquanta. A pochi passi dalla mia abitazione, stazionava un lustrascarpe di nome Francesco e un dolce cagnetto chiamato Fiorino consolava le sue fatiche. Un giorno, un camionista di Bologna si innamorò del simpatico “peloso” e chiese a Francesco di acquistarlo. Quest’ultimo, bisognoso di soldi, con le lacrime agli occhi lo vendette per mille lire. Da quel momento il lustrascarpe, disperato per la perdita dell’adorata bestiola, non ebbe pace e si mise a cercarlo. Per molto tempo chiese anche ai camionisti che frequentavano un vicino ristorante se conoscessero un collega bolognese con un cagnolino: purtroppo invano. L’angoscia pervadeva l’animo del pover’uomo, ma un bel giorno accadde qualcosa di straordinario. Mentre lavorava chino con spazzole, stracci e anilina, si sentì sfiorare la schiena: era l’amato Fiorino! Incredulo e piangendo di felicità, strinse a sé quel cagnetto che scodinzolava felice, smunto, zoppicante ma con gli stessi occhi di sempre: lucidi e pieni di affetto. Il quartiere gioì per la bella notizia, tutti erano convinti che il fedele cagnolino per rivedere il suo padrone, avesse percorso i quasi 700 km che separano Bologna da Bari, guidato solamente da una bussola che non poteva sbagliare: il suo cuore. Dopo qualche anno, ormai quasi cieco, rannicchiato sotto la sedia del lustrascarpe, Fiorino lasciò per sempre questo mondo. A ricordo del toccante episodio, nel capoluogo pugliese in via Andrea da Bari angolo corso Vittorio Emanuele II, nel punto in cui sostava il lustrascarpe, fu posta una piccola targa. In seguito, credo per iniziativa di un privato, fu sostituita con una più grande alla presenza delle autorità cittadine. Perché ricordare dopo sessant’anni una storia come questa? Semplicemente perché parla d’amore, e l’amore è senza tempo. Anche quello degli animali. Michele Massa, Bologna Grazie, caro amico. Ho imparato presto, e non solo perché sono originario di Assisi, che amare gli animali non vuol dire amare di meno gli esseri umani, vuol dire essere veramente e semplicemente uomini non superuomini. Marco Tarquino
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