Informare sui temi scientifici senza sensazionalismi. Né secondi fini
mercoledì 16 novembre 2022

Gentile direttore,

da tempo sono approdata ad “Avvenire”, giornale che apprezzo e condivido perché tratta argomenti sempre originali e poco presenti su altre testate. A questo riguardo sono rimasta favorevolmente colpita da alcuni dei vostri articoli scientifici usciti in questi anni di crisi sanitaria, perché i suoi giornalisti hanno trattato il tema con equilibrio e senza facili sensazionalismi. Soprattutto lasciano il segno gli approfondimenti scritti dalla giornalista Lucia Bellaspiga e in particolar modo ho trovato interessante l’ultimo dedicato al ruolo dell’infiammazione quale fattore di rischio nell’insorgenza di importanti malattie del mondo occidentale. L’articolo spiega in modo semplice e chiaro, seppure senza rinunciare al rigore scientifico, argomenti ostici solitamente riservati a noi “addetti ai lavori” ma ignorati dal grande pubblico. In un Paese in cui la speranza di vita è sempre più alta, è fondamentale lavorare sulla prevenzione, perché il desiderio di tutti non è solo quello di vivere a lungo, ma di rimanere in salute per tutta la vita. In pratica non di vivere per sempre, ma di “morire sani” in vecchiaia. L’articolo è prezioso perché si addentra in concetti ormai acclarati per la scienza, ma quasi del tutto sconosciuti a livello generale, eppure è sotto gli occhi di tutti il fatto che l’insorgenza sempre più frequente di “malattie killer” come tumori e malattie cardiocircolatorie o del metabolismo (diabete e quant’altro) mette a dura prova proprio le nostre società del benessere: come dice Bellaspiga, viviamo male e mangiamo peggio. Conoscere il nemico significa poterlo affrontare: si chiama prevenzione, la scelta più intelligente sia dal punto di vista sanitario che economico per ogni società che sia davvero civile. Per questo, auspico che tali temi trovino ancora spazio sul vostro giornale in modo da sensibilizzare sempre più persone sull’importanza della prevenzione.

Claudia Benco biologa nutrizionista Sarzana (Sp)


Grazie, cara dottoressa Benco, a nome dei miei colleghi e delle mie colleghe e di alcuni prestigiosi collaboratori che curano (dandole sostanza e anima) la nostra informazione scientifica. La penso esattamente come lei, soprattutto sulla prevenzione (anche se vorrei essere più bravo sul piano personale…). Aggiungo solo che questo tipo di divulgazione giornalistica va condotta non solo con competente equilibrio, e dunque senza sensazionalismo, ma anche senza interessati secondi fini.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI