Gentile direttore,
non sono tra quelli che considerano del tutto inutile una manifestazione per la pace. Anzi! Penso che ce ne vorrebbero una in ogni piazza e vorrei che tutte le piazze ne fossero piene! Purché fossero rivolte a tutti gli attori di questa guerra e nessuno pretendesse di riscrivere la Bibbia attribuendo ad Abele la responsabilità di aver provocato la rabbia di Caino.
Luigi Delendati, Parma
Ha ragione, gentile amico, c’è da riempire una grande piazza, il prossimo 5 novembre, e non c’è da riscrivere la Bibbia. C’è da fermare il massacro in Ucraina, l’incubo di una guerra mondiale non più a pezzi e la corsa sull’orlo dell’abisso nucleare per ricominciare a scrivere – e stavolta per davvero – la parola “pace”. Per questo è giusto dar vita anche a una grande manifestazione unitaria per la pace a Roma insieme e accanto a tutte quelle che stanno animando da mesi, nell’indifferenza (rotta solo dallo scherno) dei media, una miriade di piazze, cortili, teatri e parrocchie italiane.