Caro direttore,
negli ultimi giorni le pagine di “Avvenire” sono state ancora una volta una straordinaria “palestra di democrazia”: 53 illustri docenti e intellettuali hanno chiesto al Governo di rilanciare il Servizio Civile, lei ha sostenuto l’iniziativa e il ministro per le Politiche giovanili Vincenzo Spadafora, in replica, si è impegnato a promuovere fondi sufficienti per 50mila volontari. Lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto, valorizzando il nostro impegno di volontari. Società civile e politica, insomma, hanno risposto in coro al bisogno di solidarietà infiammato dalla crisi. Lo hanno fatto pensando al presente, ma anche al futuro: hanno convenuto sull’enorme potenziale di rendere i volontari in Servizio Civile Universale partecipi del rilancio del Paese, riconoscendo non solo il supporto sostanziale che 30mila giovani stanno dando nella lotta al virus, ma anche l’importanza di permettere loro di contribuire a ricostruire l’Italia in cui vivranno. Avere a disposizione decine di migliaia di volontari che affiancano malati, anziani e famiglie colpiti dalla crisi sociale ed economica è ossigeno per il Paese, ed è per questo che l’impegno del ministro Spadafora, e la stima manifestata dal premier Conte, è esattamente il tipo di risposta che ci aspettavamo da un Governo responsabile e lungimirante. Tuttavia questo ossigeno è necessario oggi che la tempesta è in atto, non domani. Per questo l’impegno del Ministro trova un’occasione unica. Tra pochi giorni, il 29 maggio, gli Enti che ospitano i volontari sono chiamati a depositare i progetti per le attività dei nuovi volontari. In linea con i dati degli anni passati, è ragionevole ipotizzare che saranno depositati progetti per almeno 50mila volontari: proprio l’ammontare ipotizzato dal ministro. Negli anni passati per scarsità di fondi il Dipartimento Servizio Civile è stato costretto a scegliere quali progetti finanziare e quali no, riducendo così il numero di progetti e di volontari. Ecco dunque l’occasione per trasformare in realtà l’impegno del ministro e rispondere tempestivamente alla crisi: finanziare tutti i progetti che verranno depositati il 29 maggio. In questo modo non solo si avrà il più ampio contingente di volontari possibile proprio nel momento del bisogno, ma si agevolerebbe il Dipartimento che potrà concentrarsi sulla sola verifica di idoneità dei progetti, risparmiando tempo prezioso. Viceversa, se si utilizzassero solo i fondi attualmente disponibili, nella migliore delle ipotesi si impiegherebbero appena 35mila volontari e con tempi più lunghi. La proposta di stabilizzare i 270 milioni in una programmazione pluriennale avanzata dal ministro Spadafora, che condividiamo pienamente e che sosterremo, rientrerebbe nella più rosea delle prospettive nella prossima legge di bilancio e quei 50mila volontari non entrerebbero in servizio prima del 2022. L’emergenza, invece, richiede interventi tempestivi. Sin da subito, come Rappresentanti nazionali degli Operatori volontari, diamo la nostra disponibilità, in attuazione di quanto previsto dal ministro e auspicato dai 53 intellettuali e accademici, a rilanciare il Servizio Civile in una direzione che sia davvero “Universale” al servizio del Paese e delle persone che hanno bisogno.
Feliciana Farnese, Giovanni Rende Michelangelo Vaselli, Stefano Neri
Rappresentanza Nazionale Volontari in Servizio Civile
Grazie, cari amici, per quello che scrivete. È vero. Ancora una volta sulle nostre pagine d’“Avvenire” abbiamo fatto spazio a un dibattito su scelte assolutamente concrete, e dunque mai fini a se stesse. Uno di quei dibattiti che possono far bene alla società di cui siamo tutti parte e alla nostra democrazia sia per l’oggetto sia per il modo in cui sono condotti. La forza, la lungimiranza e la serena argomentazione dell’Appello dei Cinquantatré sul Servizio Civile Universale che ho pubblicato e commentato il 7 aprile scorso ( tinyurl.com/rilanciosc ) hanno fatto sì che il Governo si sentisse in dovere di rispondere con il ministro Spadafora ( tinyurl.com/dialogosc ) e con lo stesso premier Conte ( tinyurl.com/difficilepas ), e di farlo con intenzioni positive. Detto questo, mi piace molto – e mi convince – la vostra determinazione nel chiedere di far sì che i giovani volontari in Servizio Civile siano una risorsa da “investire” adesso e non tra due anni. E credo che sia molto importante la prospettiva di rafforzare il Scu almeno nei numeri indicati dal ministro (50mila volontari) e attraverso capacità affinate dalla formazione alla quale anche i firmatari dell’Appello dei Cinquantatré sono disposti a contribuire. Spero sempre di veder realizzato il sogno di un Servizio civile universale che coinvolga per un tempo dato tutti i ragazzi e tutte le ragazze del nostro Paese, a sottolineare la simmetria tra diritti e doveri di cittadinanza, ma sarei felice di veder adesso realizzato almeno questo primo serio passo nella giusta direzione.