Giorgio La Pira, rieletto sindaco di Firenze - .
Caro direttore,
se è vero che la politica è la più alta forma di carità come insegnava Paolo VI, allora è vero che il mestiere di Sindaco è una delle forme più esigenti di azione politica e che Giorgio La Pira ne è stato un luminoso esempio. Fare il sindaco è sempre stato un gravoso ruolo di frontiera tra lo Stato e i cittadini, ma a suo tempo è stato anche una scuola che formava per successivi ruoli di governo nazionale. Oggi il ruolo è svilito, da svolgere con poche risorse finanziarie e in solitudine, molto esposto al rischio denunce. Se si accetta l’incarico è prudente davvero accendere un cero e affidarsi ai santi.
E così si può ancor meglio appellarsi a quella splendida figura che fu Giorgio La Pira, Venerabile non ancora Santo ufficialmente, ma che già Santo per acclamazione popolare. La Pira è stato davvero un grande sindaco nell’Italia del dopoguerra, un esempio che fede e laicità possono proficuamente convivere e ancora oggi un modello per tanti sindaci anche di diversi percorsi culturali e di differenti visioni politiche - perché ha insegnato a non rassegnarsi alle difficoltà, dimostrando che è possibile superarle quando si è nel giusto, quando si aiutano i più deboli, senza compromessi al ribasso o mediazioni interessate.
Un sindaco deve essere capace di volare alto e guardare in basso. In alto per avere un progetto che lo guidi nella sua azione. In basso perché l’impegno per la città è fatto di una infinità di attività quotidiane: strade da risanare, mezzi pubblici puntuali, giardini puliti e tanto altro. Servizi efficaci fanno una città bella e giusta. Non è un caso che ai colleghi e ai propri concittadini La Pira ripeteva spesso che il suo compito era sia quello di accendere le luci nelle strade sia quello di contribuire alla pace sociale. Dignità, parola cara anche al presidente italiano Mattarella, è forse la parola che definisce meglio l’impegno di un sindaco. Cioè operare affinché tutti i concittadini possano vivere la loro vita con pari dignità assicurando diritti e doveri per tutti perché, come ha insegnato il cardinal Martini «chi è orfano della casa dei diritti, difficilmente sarà figlio della casa dei doveri».
Anima mistica, uomo povero al servizio della città, dalla parte dei lavoratori per cui si spese incessantemente con battaglie passate alla storia come quella per l’industria Pignone che salvò dalla chiusura scontrandosi anche con autorevoli esponenti della sua Democrazia Cristiana. La Pira concepiva la politica come servizio non vincolato alle ideologie, ai partiti e nemmeno alla Chiesa in quanto tale, bensì all’uomo, a partire dalle attese della povera gente. «Quella del battesimo è la mia sola tessera», ripeteva spesso. Come giurista ha fatto la storia della rinascita democratica lasciando un segno nell’Assemblea Costituente. Il suo motto «Spes contra spem» ha rappresentato la tenacia costruttiva, la santa follia di Pace in grado di superare ogni frontiera intessendo relazioni di bene con i potenti leader del mondo.
La sua visione alta e universale si concretizzava nel favorire dialoghi tra persone ideologicamente e religiosamente distanti. Firenze con lui è diventata una protagonista mondiale. Memorabili i suoi dialoghi con Krusciov e Ho Chi Minh. Per molti era un folle e spesso fu incompreso. Il cardinale Gualtiero Bassetti, che è studioso appassionato della sua vita e della sua opera, lo ha evocato anche in occasione dell’ultima Settimana sociale dei cattolici e ne ha fatto uno dei riferimenti ideali dell’Incontro dei Vescovi del Mediterraneo che si è tenuto a Bari nel 2020 e che si terrà di nuovo dal 23 al 27 febbraio prossimi a Firenze, allargato anche ai Sindaci. Oggi La Pira è un 'Padre' riconosciuto da credenti e non credenti.
Un pater-patrono a cui manca solo il riconoscimento ufficiale di una condizione di beatitudine che il popolo gli ha riconosciuto già in vita chiamandolo «il Sindaco santo». E noi speriamo che questo evento internazionale possa ulteriormente contribuire a divulgare la sua figura aumentando conoscenza e devozione. Giorgio La Pira è nei fatti il Sindaco dei Sindaci. E della sua intercessione i primi cittadini di tutto il mondo, e il nostro Paese, hanno bisogno.