Caro direttore,la notizia dell’assegnazione dell’Ambrogino d’oro alla squadra dei vigili specializzata nello sgombero degli zingari dai loro campi, mi ha fatto trasecolare. Mi è sembrata l’esaltazione delle maniere forti utilizzate da rappresentanti dello Stato contro individui fra i più deboli della nostra società. Mi è sembrata anche il prevalere della irrazionalità: moltiplicando gli sgomberi da campi più o meno organizzati, si disperdono molte persone su marciapiedi, giardini, aree verdi accrescendo i disagi dei nomadi e dei cittadini e spingendo le persone vessate ancor più verso l’illegalità e la delinquenza. Inoltre questi sgomberi non potranno mai terminare, perché i senza fissa dimora saranno sempre scacciati da qualunque posto possano occupare, come dimostrano le decine di sgomberi subite dalle stesse persone. Le spese sostenute per tutti questi interventi non sono trascurabili e potrebbero essere utilizzate per risolvere civilmente il problema, cosa non facile, ma possibile, come dimostra l’azione di don Virginio Colmegna. Questi fatti sono possibili perché esiste un’opinione pubblica nella sua maggioranza, che li approva, altrimenti le autorità politiche non le metterebbero in pratica, non ne avrebbero la convenienza. Perciò, oltre alla sconfitta della razionalità, si può parlare anche della sconfitta del "sentire cristiano" di un popolo.
Pasquale Fortunio, Bresso (Mi)
L’Ambrogino d’oro è stato assegnato, caro signor Fortunio, anche alle mamme di Rubattino e alla Casa della Carità, la fondazione presieduta da don Colmegna. Due realtà milanesi, in prima linea nel dire e fare bene sul piano dell’integrazione nella legalità dei nomadi e nel contrasto ai luoghi comuni beceri e razzisti. Premesso che i vigili urbani milanesi non sono sceriffi senza cuore, parlerei quantomeno di un risultato di 2-1. E sebbene sia uno che non si accontenta quando ci sono in ballo questioni serie e gravi – non ho certo fatto mistero di giudicare insensate e disumane la logica e la pratica degli sgomberi infiniti – penso e dico che gli Ambrogini 2010 rappresentano, nel loro complesso, una bella e meritata vittoria del buon senso civico e anche del "sentire cristiano".