Caro direttore,
è tempo di primi bilanci per il governo e le amministrazioni locali per ciò che riguarda il versamento della prima rata dell’Imu. È l’occasione per dimostrare coi fatti che per mesi è stata fatta una costante e pretestuosa disinformazione in materia di Imu (l’Imposta Municipale Unica), sostenendo che le Fondazioni di origine bancaria non l’avrebbero pagata per favoritismi nei loro confronti, suscitando così tra le persone sdegno e disagio verso chi, come Fondazione Cariplo, opera invece per il bene comune. Chiedo cortesemente ospitalità anche al giornale da lei diretto, per chiarire questa vicenda, una volta per tutte e ricevute alla mano. In quanto soggetto non profit la Fondazione Cariplo, come del resto tutte le fondazioni di origine bancaria, è sottoposta al regime fiscale degli enti non commerciali: non gode di alcun regime specificatamente favorevole in relazione all’Imu. E infatti Fondazione Cariplo, il 18 giugno, ha pagato regolarmente – come attesta la ricevuta in allegato – la prima rata per un importo complessivo di 22.732 euro. Stando alla normativa in essere, la seconda rata sarà di importo uguale o superiore alla prima, sulla base delle decisioni che assumerà il Comune di Milano. Era doveroso offrire questa informativa. Confidiamo che ora gli organi di stampa ne diano il giusto risalto per recuperare una informazione ingiusta fatta a suo tempo. Chi ha sostenuto il contrario, gridando allo scandalo per settimane, sostenendo che non avremmo pagato le imposte perché graziati o favoriti dai provvedimenti in materia, ora ha modo di rivedersi. Peccato che nel frattempo ci siano state persone che sono arrivate perfino a insultarci per le bugie di qualcuno. Cordiali saluti.
Giuseppe Guzzetti - presidente di Fondazione Cariplo
Pubblico volentieri, caro presidente Guzzetti, la sua lettera e faccio eco alla sua civile protesta per l’incivile disinformazione ruotata anche attorno alle Fondazioni bancarie. Non mi ha stupito che questo sia accaduto, visto e considerato quel che si è stati capaci di sostenere e scrivere con malizia, nei mesi scorsi, sempre a proposito di tassazione immobiliare, contro gli enti non-commerciali all’interno della campagna deformante e violentissima scatenata contro la Chiesa cattolica, i suoi "beni" e le sue attività sociali. Aggiungo idealmente – e, materialmente, in questa pagina – la ricevuta che mi invia a tutte quelle relative a edifici riconducibili a enti e associazioni cattoliche che abbiamo via via pubblicato, smentendo altre bugie e altre malevolenze su esenzioni ingiuste e ingiustificabili (che infatti non c’erano). Continuo a non capire perché mai in tempo di crisi ci si ostini a prendere per bersaglio polemico realtà e istituzioni che operano, come lei giustamente rivendica, per il bene comune e che rappresentano punti di forza di quel diffuso "welfare sussidiario" che consente alla nostra gente, in questo nostro grande e fragile Paese, di affrontare un po’ meglio il tempo della crisi e dell’incertezza che stiamo sperimentando. Ricambio con viva cordialità i suoi saluti e le auguro buon lavoro.