Caro direttore,
un esserino simile alla libellula, dopo mesi di preparazione come bozzolo, nasce. Vola, si accoppia, depone le uova e muore. Un leone si accoppia e procrea. Così l’elefante, il gatto, il cane e gli altri animali. L’uomo no. Si accoppia, si diverte e non procrea. Anzi abortisce il frutto del concepimento. Però difende la natura. Vuol salvare la natura. Si appella alle leggi di natura. Quella prima legge, quella del procreare per proseguire la specie, quella non la osserva. Come mai? I nostri sapienti ce lo spiegheranno.
Luigi Pecchini Montecchio (Tr)
Non sarei così categorico, gentile e caro signor Pecchini. L’uomo e la donna non si accoppiano e procreano soltanto per riprodursi e proseguire la specie, perché non sono semplicemente 'animali', ma sono anche 'animati'. Pensare e dire questo non vuol dire disprezzare le regole della natura e le altre forme di vita, alle quali siamo legati da una condizione (e una convinzione) fraterna, ma avere cara la bellezza e la forza e la libertà della nostra condizione umana. Sapienza, credo, è amare e rispettare sempre la vita e custodire l’ambiente che la rende possibile.