In questo mese arriva sui mercati il “fucile intelligente”, che decide se sul bersaglio val la pena sparare o no. Se val la pena, spara. È il fucile che lo stabilisce. Il soldato o il cacciatore che imbraccia il fucile è sgravato da questa responsabilità, il suo cervello viene sostituito dal computer integrato nel fucile, dentro il calcio. Chi fa questo passo avanti nella concezione e nella fabbricazione del fucile da caccia e da guerra? È l’azienda leader mondiale nella vendita di fucili individuali in tutti i mercati dove c’è una guerra o una guerriglia, e cioè la Kalashnikov.
La Kalashnikov già produce il fucile automatico e semiautomatico più diffuso al mondo, reperibile anche nei mercati clandestini, dove si servono le organizzazioni terroristiche e malavitose. Il suo fucile AK 47 è lo strumento e la causa di tanti furti, rapine, assalti, aggressioni. Omicidi. La nostra polizia usa armi della Nato, con quelle si difende e ci difende, e noi siamo abituati a considerare le armi della Nato come prodotte dal meglio della tecnologia occidentale: ma l’AK 47 non perde il confronto, lo vince, purtroppo, in molti campi, per esempio nella potenza perforante del proiettile.
Io vivo nel Nord-Est, e qui quando la polizia prepara dei posti di blocco sul cavalcavia di Mestre non è sicura che i giubbotti anti-proiettile bastino a salvarla, perché i banditi provenienti da Est usano i Kalashnikov, i cui proiettili trapassano le normali corazze. Tempo addietro ci siamo occupati del Kalashnikov per una notizia che gli altri giornali hanno ignorato, secondo me sbagliando: arrivava infatti un Kalashnikov più piccolo, più corto e più leggero, in versione diciamo così “per donne e per ragazzi”, e questo era un indice che doveva spaventarci, perché voleva dire che l’azienda che produce quell’arma pensava di attirare e arruolare (dentro e fuori la legge) anche donne e bambini. Segno che la criminosità si allargava.
Le armi sono un richiamo, hanno una loro bellezza. Nessuno si ricorda più come fu scoperto e mandato in guerra Achille, che la madre aveva nascosto tra le ancelle? Ulisse mostrò alle ancelle corazza e armi, ma quelle scapparono inorridite. Soltanto Achille si tuffò ad afferrarle, entusiasta. Fu il suo trionfo, la sua gloria. E la sua morte. Non dubito che donne e ragazzi malavitosi siano entusiasti del Kalashnikov femminile. E non dubito che adesso nasca una forte attenzione per il Kalashnikov intelligente, che usa il suo cervello per farti risparmiare il tuo, che decide lui quando uccidere, per darti l’illusione che tu non c’entri.
La nuova arma si chiama MP 155 Ultima. Le agenzie che danno questa notizia dicono che s’avvicina il tempo in cui le armi intelligenti leggeranno da sole tutte le notizie sul campo di battaglia, e da sole prenderanno l’estrema decisione: sparare o no? Questa macchina pensante e ammazzante costerà alla fonte, dove la fabbricano, cioè a Mosca, sui 420 euro. In giro per il mondo la si troverà a 1.200 euro. Il triplo. Mentre noi pensiamo che la macchina ammazza, c’è chi pensa che guadagna. E dunque, prima o poi arriverà anche qui.