Per far fronte al terrorismo o a conflitti interni sempre più governi si rivolgono alle «Cmp» composte da soldati mercenari. Poca trasparenza e legami spesso pericolosi
Il mondo delle Compagnie militari private (Cmp), o “mercenari”, sta invadendo l’Africa. Mentre la stampa internazionale continua a focalizzarsi sulla Wagner russa, numerose società di sicurezza occidentali, mediorientali e asiatiche, molto più potenti di Wagner, sono riuscite a firmare contratti con decine di Stati africani. Una tendenza che, dopo l’abbandono dell’Afghanistan e dell’Iraq, non potrà che intensificarsi. Le Cmp sul continente nero forniscono al miglior offerente capacità militari, logistiche, di intelligence, sicurezza informatica, oltre a strumenti di propaganda. Si tratta di un settore complesso dove Cmp di diverse nazionalità possono scontrarsi addestrando le forze militari di un determinato Paese africano, oppure combattere fianco a fianco in un altro. L’identità di una Cmp può essere anche celata da un’altra società o fondo d’investimento, oppure con un semplice cambio di nome. È il caso della famigerata Blackwater, fondata nel 1996, diventata Xe Services nel 2009, e poi Academi dal 2011.
Le cosiddette guerre per procura sono un fenomeno antico, ma negli ultimi anni sembrano aggravare scenari già complicati invece di risolverli. A causa dell’ondata jihadista nel Sahel e dei continui conflitti per le materie prime, diversi Stati africani hanno richiesto o accettato l’aiuto di Cmp straniere che possono essere pagate in denaro o in concessioni minerarie. «Amentum, appaltatore della difesa statunitense, sosterrà il Benin nella lotta contro il terrorismo islamico – ha riferito a dicembre la stampa beninese e la stessa Cmp che ha iniziato a reclutare potenziali impiegati in tutto il mondo –. Amentum rafforzerà la risposta delle Forze armate beninesi (Fab) posizionandosi non solo nel sud del Paese, ma anche nel nord». Nel caso del Benin, gli attacchi jihadisti si sono decuplicati tra luglio e dicembre del 2022 rispetto allo stesso periodo nel 2021. Numerosi soldati beninesi sono rimasti uccisi in seguito ad attacchi jihadisti nel nord del territorio, per questo il morale dell’esercito locale è a terra e le autorità hanno fatto appello ad Amentum. Quest’ultima si è guadagnata anche un altro contratto in Niger dove, per conto dell’amministrazione statunitense, avrà il ruolo di fornire all’esercito locale 40 veicoli capaci di resistere allo scoppio delle mine antiuomo messe dai militanti islamici.
Numerosi soldati beninesi sono rimasti uccisi in seguito ad attacchi jihadisti nel nord del territorio, per questo il morale dell’esercito locale è a terra e le autorità hanno fatto appello ad Amentum, realtà che si è guadagnata un altro contratto in Niger
Lo scorso febbraio Amentum ha comprato la Pacific architects and engineers (Pae), nota Cmp statunitense che come clienti ha avuto in passato tanto i servizi segreti americani quanto le Nazioni unite e il ministero della difesa britannico, l’anno scorso invece discuteva l’addestramento dell’esercito nigeriano occupato a combattere i jihadisti di Boko Haram. Un processo simile riguarda la defunta Dyn-Corp, nota per i suoi trascorsi in Somalia e Angola e che nel 2020 è stata completamente assorbita da Amentum. Un altro conglomerato di Cmp americane riguarda il Constellis Group, fondato nel 2003 da ex militari o consiglieri della Casa Bianca come Tom Katis, “padre” della Cmp Triple Canopy, John Ashcroft, ex procuratore generale degli Stati Uniti, e l'ammiraglio Bobby Ray Inman, ex direttore della National security agency. Il Constellis group ha avuto origine grazie alla fusione di numerose Cmp tra cui Triple Canopy, Academi, del noto Erik Prince, e Olive Group, fondata da generali israeliani.
Tutte società con esperienze in Stati come la Repubblica democratica del Congo (Rdc), brulicante di gruppi armati in lotta per le risorse naturali; la Somalia, minacciata dai jihadisti di al Shabaab, varie milizie claniche, e i pirati nell’Oceano Indiano; il Mozambico, dove nel 2017 i militanti islamici hanno occupato il nord del Paese decapitando e uccidendo migliaia di civili e soldati mozambicani, oltre a diversi mercenari, soprattutto russi e sudafricani. Nel settembre del 2016, il Constellis Group è passato sotto il controllo del fondo di investimento Apollo Global Management. Alcune Cmp straniere propongono guardie di sicurezza e auto blindate nei Paesi a rischio a favore di ambasciate, organizzazioni non governative, società e abitazioni private. È il caso della GardaWorld, con sede a Montreal, in Canada, ma i cui 120mila dipendenti lavorano in molti Stati africani come Burundi, Malawi, Ruanda, Zambia e Uganda. Nel 2015, GardaWorld ha però rilevato la Cmp britannica, Aegis defence services. Quest’ultima è stata fondata da Tim Spicer, ex amministratore delegato della Sandline international, una defunta Cmp nata insieme alla collaborazione con Simon Mann, mercenario britannico coinvolto nel tentativo di colpo di Stato in Guinea Equatoriale nel 2004 e il cui figlio, Jack Mann, ha fondato la sua Cmp, Alma Risk. Mann-figlio è stato fermato a Malta alla fine dell’anno scorso mentre si recava in Libia con 15 dei suoi colleghi.
Transparency international: «Gran parte dei soggetti nasconde la vera natura delle loro attività
Queste Cmp sono note per il loro lavoro in Afghanistan e Iraq, prima, e Libia, Somalia, Angola e Mozambico, poi. Ma è spesso difficile seguire le loro operazioni in Africa, dove spesso sono chiamate a operare da regimi dittatoriali. «Gran parte delle Cmp nasconde la vera natura delle loro attività – afferma un rapporto redatto da Transparency international (Ti) –. È inoltre meno noto il loro ruolo nell'alimentare corruzione e conflitti in paesi stranieri». Proprio per questo, insieme alla presenza di tali società in Africa stanno aumentando anche le critiche contro un settore assai controverso tanto che il nigeriano Bankole Adeoye, Commissario dell’Unione africana (Au) per gli affari politici, la pace e la sicurezza, ha lanciato un appello per la «totale esclusione dei mercenari dal continente africano». Invece, la corsa delle Cmp verso l’Africa sembra essere appena cominciata. In Somalia, la statunitense Bancroft global development ha fornito servizi all’esercito nazionale, alle forze dell’Unione africana e ha addestrato i membri di Danab, un’unità militare somala incaricata di assassinare i militanti di al Shabaab con l’aiuto dell’esercito americano.
Sempre in Somalia, la francese Secopex ha discusso un contratto con la leadership politica e militare nel nord del Paese dopo aver lavorato per l’ex presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, prima delle violenze nel 2010 e del suo conseguente arresto. Le tedesche Asgaard e Xeless sono legate a Paesi come Sudan, Sud Sudan, Kenya, Rdc, Nigeria, Somalia e Mauritania. Asgaard aveva causato uno scandalo quando si era accordata per fornire sicurezza, armi e munizioni a un signore della guerra e politico somalo durante l’embargo dell’Onu contro le armi in Somalia. Le spagnole Mitra, Geoacenter, e Prosegur, hanno esperienze nella lotta contro il terrorismo in Niger e una base in Sudafrica. La Omega consulting group è ucraina e ha lavorato in Mali e Burkina Faso, spesso facendo da sicurezza ai siti minerari o fornendo la scorta armata ad aziende straniere private.
Oltre alle Cmp occidentali, c’è la turca Sadat Defence, legata al presidente Recep Erdogan e apparentemente desiderosa di vendere i suoi servizi sia ai governi che ai ribelli, soprattutto nelle zone di frontiera del Sahel. Questa Cmp, capace di reclutare mercenari europei e asiatici, è stata persino accusata di «sostenere i gruppi islamici contro il terrorismo di Stato» e di essere in stretto contatto con jihadisti in Nigeria, Mali e Centrafrica. Per vari governi occidentali, sono invece forti le preoccupazioni riguardo alle Cmp che provengono dalla Cina. Fino ad ora sembrano aver fatto operazioni soprattutto nel settore marittimo, proteggendo gli equipaggi e scontrandosi con la pirateria, ma in molti prevedono un loro coinvolgimento nei conflitti di vari Stati africani dove la Cina ha investito decine miliardi di dollari negli ultimi anni. La figura del mercenario è una delle più antiche nella storia dell’umanità. Nonostante alcuni tentativi di renderlo meno popolare, il mercenariato sembra un male necessario in molte guerre del mondo. Questa controversa figura è quindi destinata a essere sempre più presente a causa dell’espansione dei conflitti in varie regioni dell’Africa.