Giuseppe Ladetto
La sostanza del suo ragionamento – che mi dolgo di aver dovuto sintetizzare – ha rimandi evidenti, e credo consapevoli, al magistero del Papa e della Chiesa. Personalmente, gentile professor Ladetto, sono d’accordo con lei soprattutto a proposito della necessità di cambiare stili di vita all’insegna della sobrietà, dell’uso accorto ed equo delle ricchezze terrestri e del rispetto dell’ambiente naturale. Certo, so anch’io che non è e non sarà semplice convincere a questa evoluzione e a queste "rinunce" noi stessi e, ancor di più, i membri delle società – penso in particolare a quelle dei nuovi "grandi" d’Asia e d’America – che dei frutti dello sviluppo economico-produttivo stanno cominciando a godere appena adesso (tra non poche contraddizioni e, purtroppo, ripetendo e persino aggravando gli errori già fatti nel cosiddetto "Nord del mondo"). Eppure la strada è segnata. Così come è segnata la via maestra di una ricerca davvero al servizio dell’umanità. Il volto della "tecnoscienza" perderà gli inquietanti tratti anti-umani che lo caratterizzano e tornerà a essere benevolo solo se diventerà chiaro che essa persegue i propri obiettivi nel pieno rispetto della vita e in una comprensione, per così dire, "innamorata" dell’ambiente nel quale gli esseri umani sono inseriti e del quale non sono padroni assoluti, ma custodi (che la morale impegna e rende responsabili). Giustizia e pulizia, cura e sostenibilità, sono i poli positivi entro i quali deve crearsi questa corrente virtuosa. A questo penso, quando parlo e sento parlare di "sviluppo" e quando, da cristiano, ragiono sul senso della nostra partecipazione – qui, ora e domani – all’azione creatrice di Dio.Ovviamente so anche, quanto lei, che oggi la politica – come certa cattiva scienza, certa deludente filosofia e certa esitante pedagogia – è troppo spesso incapace di darsi quei buoni cardini e quegli ottimi obiettivi. Che per fortuna voci non tacitabili, come quella di Papa Benedetto, indicano con tenace chiarezza. Rispetto ai tradimenti dell’amore, della speranza e della giustizia che questo atteggiamento comporta non sarà mai inutile criticare chiusure e piangere vittime, ma è evidente che non basta. Io, dunque, cerco di far sapere e capire che darsi cardini morali e obiettivi giusti è indispensabile. Lei, per la sua parte, continui a testimoniarlo e a insegnarlo. Forse fa sentire controcorrente, ma "contro" sono altri. E, poi, è questo che serve per rendere la vita e il mondo un po’ migliori.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: