Caro direttore,
questa mattina (ieri mattina, ndr) ho celebrato il funerale di Vincenzo, morto di cancro nel giro di un mese. Alla fine della Messa, mentre il corteo si allontanava, si è avvicinato un signore, mi ha steso la mano e, trattenendo il pianto, mi ha sussurrato: «Si tenga pronto, padre, il prossimo sarò io». Ho capito, e sono rimasto senza parole. Il dramma immenso dei rifiuti industriali altamente tossici interrati o dati alle fiamme, continua, imperterrito, a mietere vittime. Qualche giorno fa il ministro della Salute, Renato Balduzzi, in televisione, ha dichiarato a riguardo: «Sembra che non ci sia un nesso tra l’aumento dei tumori in Campania e i rifiuti industriali sversati». Ti assicuro che queste parole ci hanno fatto più male di mille roghi tossici messi insieme.
Perché succedono queste cose? Che cosa vuol dire quel «sembra»? Chi, se non il ministro della Salute, deve spiegare a questi genitori che accompagnano anzitempo i figli al cimitero, che cosa accade nel «triangolo della morte» in cui sono costretti a vivere? Ti assicuro, direttore, che c’è un risveglio delle coscienze eccezionale. Ci sono volontari che corrono dappertutto per tenere alta l’attenzione. I vescovi delle diocesi più interessate da questa tragedia hanno anch’essi lanciato un grido di allarme inequivocabile.
Domenica 18 novembre, sotto una pioggia battente, a Caivano, hanno sfilato quasi 20mila persone. Grazie ad Avvenire anche l’altra stampa nazionale, lentamente, ha preso a occuparsi di questa situazione assurda e paradossale. Il delegato del ministero dell’Interno, dottor Donato Cafagna è venuto in parrocchia per rendersi conto di persona dello scempio. Ormai è chiaro a tutti che non si tratta solamente di un problema ambientale, ma di un vero dramma umanitario. Chiediamo al ministro Balduzzi di prendere in mano la situazione dal punto di vista sanitario. Di farci sapere come veramente stanno le cose. Perché tantissima gente si ammala di cancro e muore. Gli chiediamo di darci risposte meno evasive. Non in tutta la Campania, ma in questa fascia di terra tra Napoli e Caserta, stiamo assistendo alla decimazione di un popolo. Sotto gli occhi di tutti. Tra la distrazione e la noncuranza di tanti. Venga il ministro nella 'terra dei veleni' e toccherà con mano ciò che da tempo andiamo denunciando.
padre Maurizio Patriciello, Caivano (Na)
Aggiungo semplicemente la mia firma alla tua, caro don Maurizio. E sono sicuro che il ministro Balduzzi, che conosce la virtù della prudenza ma anche il valore della chiarezza, non si tirerà indietro.