Caro direttore,mentre il Governo annuncia importanti novità sulla semplificazione amministrativa per arginare i danni che la cattiva burocrazia (dico cattiva, perché c’è anche una burocrazia utile) produce alle imprese, le segnalo un caso esemplare di cattivissima burocrazia. Numerose imprese agricole della provincia di Varese eseguono per Comuni e per altri enti attività tipo lo sgombero della neve o la manutenzione del verde. Per vedersi liquidati questi lavori le imprese devono dimostrare di essere in regola con i pagamenti dei contributi e, così, tramite i nostri uffici, chiedono all’Inps il relativo certificato che deve essere rilasciato entro 30 giorni (lo dice anche una circolare dello stesso istituto). Recentemente l’Inps di Varese ha lasciato abbondantemente trascorre i 30 giorni senza che nulla sia accaduto con il risultato che Comuni ed enti che devono liquidare le fatture non pagano: silenzio assenso sì, silenzio assenso no. Abbiamo quindi deciso di scrivere alla sede provinciale dell’Istituto sollecitando il rilascio dei certificati, abbiamo segnalato le norme che l’Inps deve rispettare, abbiamo interessato l’Inps regionale della Lombardia e minacciato di portare i trattori davanti alla sede di Varese. Niente, non è successo niente. Finalmente siamo venuti a sapere il motivo di tale ritardo: l’unica dipendente incaricata a tale compito è in ferie e fintanto che non rientra niente certificati! E quindi niente pagamento delle fatture degli agricoltori. Che dire di fronte a tale sconcertante realtà? Scriveremo al ministro Sacconi e al ministro Maroni. Scriveremo anche al presidente della Regione Formigoni che ha avuto la bella idea di istituire un assessorato alla semplificazione amministrativa. Speriamo che qualcosa accada, anche perché le migliaia di euro che le nostre imprese attendono da mesi (era prima di Natale quando è caduta la prima neve!) sono come la manna in un periodo di grave crisi come l’attuale. Un’ultima considerazione: ma è proprio impossibile che gli enti pubblici si parlino direttamente e in due giorni si scambino le notizie necessarie (ad esempio sulla regolarità contributiva di una impresa) dando il via libera al veloce pagamento dei debiti e lasciando nelle stalle e nei campi gli agricoltori a lavorare?
Fernando Fiori presidente Coldiretti Varese
La sua bella capacità di sintesi e l’eloquenza dei fatti che porta alla conoscenza di tutti ci aiutano, caro presidente Fiori, a capire meglio quanto forte e penoso sia lo scarto tra intenzioni e azioni nell’amministrazione della cosa pubblica e nel rapporto tra istituzioni e società. Il punto di vista di chi fa, faticosamente, impresa agricola mi è stavolta utile per sottolineare l’urgenza di una virtuosa modernizzazione degli apparati burocratici: un coordinanamento – come di dice oggi, una "messa in rete" – che renda realmente collaborativi tra loro e con i cittadini quegli enti pubblici che, altrimenti, non saranno mai vere strutture di servizio, ma continueranno a rivelarsi "avversari" ostici, incomprensibili e demotivanti. È una rivoluzione possibile e a costo, probabilmente, prossimo allo zero. Lei ricorda che la Lombardia ha un Assessorato a questo fine, il governo nazionale – con ben più grande capacità di incidere – ha addirittura creato un Ministero. A quando risultati tangibili?