Buone regole del voto? Se si vuole, ancora si può
giovedì 27 luglio 2017

Caro direttore,

riepiloghiamo un po’: Mattarellum, Porcellum, Italicum, Consultellum… c’è anche il Rosatellum, che sembra un vino in cartoccio venduto nei supermercati. A quanto pare nessuna legge elettorale soddisfa i partiti. Dopo anni e anni in cui non si sono messi d’accordo, non credo che i politici troveranno una buona intesa a settembre. In conclusione: o il Parlamento risuscita velocemente il Mattarellum, che a me sembra una buona legge, o in primavera si vota con le attuali leggi incoerenti. Alle urne, E «que sera, sera»… Finché i nostri politici non maturano una mentalità solidamente bipolarista, finché appena non sono d’accordo fanno una scissione e un paio di nuovi gruppi, credo che in Italia possa funzionare solo il proporzionale, con basso sbarramento che permetta un’ampia rappresentanza del volere dei cittadini. Ovviamente, così. gli accordi bisogna farli solo dopo le elezioni ma tanto, se anche si fanno prima, come abbiamo visto negli anni del maggioritario è sempre possibile far saltare in aria il Governo! Eppure i cittadini chiedono semplicemente di essere rappresentati e governati, nonché amministrati. Gli esponenti dei partiti mi sembrano invece dei bambini che si fanno i dispetti: con quello non mi alleo, quell’altro non lo voglio…. Che la politica sia comunque l’arte del compromesso - alto, per il bene del-l’Italia - non viene in mente a nessuno?

Annabella Balbiano, Torino

Il suo pessimismo ha solide ragioni, cara amica. Eppure bisogna continuare a chiedere che partiti e movimenti mettano in condizione il Parlamento di dare all’Italia una legge elettorale coerente, efficace, rispettosa dei cittadini-elettori che devono poter esercitare il potere di scegliere i propri rappresentanti e determinare il Governo della Repubblica. Il presidente Mattarella, anche ieri, ha ricordato a tutti che se si vuole, si può. Il tempo corre, ma nell’ultimo semestre di questa legislatura ce n’è ancora a sufficienza...

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