Caro direttore,
io mi chiamo Luca e ho 10 anni. Sono nella classe 4ª D della scuola “Elvira Castelfranchi”. Le vorrei chiedere dove abita, qual è la via perché vorrei spedire due lettere: una a Michael e una alla sua mamma per fare gli auguri. Vorrei che le lettere arrivassero presto.
Sono Eleonora, ho 9 anni e abito a Finale Emilia. Le vorrei dire il nostro problema: non sappiamo l’indirizzo di quel bimbo di nome Michael e delle sua mamma. Noi sappiamo che hanno respinto la mamma di Michael proprio nel momento del bisogno, è stato bruttissimo! E poi Michael non aveva neanche un padre quando è nato, a me queste cose non piacciono. Io l’avrei accolta subito, sapendo che arrivava un bimbo! La prego di darci l’indirizzo per spedire gli auguri di Natale e di Capodanno a Michael e alla sua mamma.
Gentile direttore, sono Ilaria e sono una bimba di 9 anni e le volevo dire che la mia classe e io abbiamo scoperto che c’è questa mamma che era andata a Gorino e nessuno la voleva lì e, così, ha partorito a Ferrara. Il bambino si chiama Michael e volevo chiedere se potevi augurare Buon Natale e Buon Anno Nuovo da parte mia. Ciao! Grazie.
Io sono Fabiana, Le vorrei dire che io e la mia classe vorremmo mandare un biglietto d’auguri di Natale e per l’anno nuovo alla mamma Joy a al bambino Michael perché abbiamo letto l’articolo del suo giornale e ci ha colpito. Le vorrei anche inviare tanti auguri.
Gentile signor Tarquinio,
sono una bambina di nome Emma. Frequento la quarta elementare e ho nove anni. Ho saputo che fa il direttore del giornale Avvenire, perciò le chiederei se potesse mandare i nostri auguri di Buon Natale e buon anno a Joy e a Michael. Sappiamo cos’è accaduto a quella famigliola perché abbiamo letto l’articolo del suo giornale e ci ha colpito molto. Spero che realizzi la mia richiesta al più presto, grazie della collaborazione.
Ciao, mi presento, mi chiamo Federico. Io ho 9 anni e abito a Finale Emilia in provincia di Modena e sono in 4ª D della scuola primaria. Buon Natale signor Tarquinio, ti auguro un bellissimo Natale. Volevo dire che è stato davvero brutto vedere quella scena dove c’era quella donna incinta che è stata mandata via da quelle persone stupidissime. Perciò mi fa piacere che ora quella donna stia bene. Per favore, mi può dare il suo indirizzo? Così le posso scrivere quando mi pare! Ciao gentile signor Tarquinio.
Spettabile signor direttore Tarquinio,
sono un ragazzo di 9 anni di nome Francesco e frequento la quarta elementare. Le ho scritto per chiedere di mandare alla madre di Michael la mia lettera: ho letto l’articolo del suo giornale ed è stato orribile, doloroso... Spero stiano bene. E vorrei anche conoscere il suo indirizzo. Spero che la mia richiesta sia accolta. Grazie. Grazie di nuovo
Salve! Mi chiamo Marcello. (...) nella classe quarta D abbiamo letto l’articolo del bambino Michael e di sua madre Joy. Spero che questa lettera non la rifiuti.
Gentile direttore Tarquinio,
il problema è che quella donna era incinta, ma non l’hanno accolta. Sono molto contenta che hai ordinato di fare l’articolo. Alice
Io mi chiamo Aruna, ho 10 anni e sono di quarta D (...) abbiamo letto il tuo giornale (...) non è giusto che non l’abbiano accettata. Auguro tanta fortuna. Buon Natale e Buon Anno Nuovo.
Caro direttore, le vorremmo chiedere di mandare i nostri auguri al bambino e alla madre che sono stati respinti perché abbiamo letto l’articolo del suo giornale e ci ha colpito molto. Sono stati proprio cattivi a respingerli. Noi saremmo molto contenti se ricevessero i nostri auguri. Sarah
Gentile direttore Tarquinio, ciao. Mi presento: io sono Ayoub. Ho letto l’articolo del bambino che è nato a Ferrara. Mi dispiace che non lo hanno accettato e mi dispiace anche che suo papà non ci sia stato. Vi auguro buon Natale e un felice Anno Nuovo.
Caro direttore,
i messaggi che precedono queste mie righe erano un esercizio di italiano: scrivere una lettera formale. Si è trasformato in qualcosa di molto carino. Avevamo concordato il destinatario per esporre il problema: inviare una lettera a Michael e alla sua mamma Joy, respinta a Gorino. Avevano il giornale aperto sull’articolo, appoggiato sul leggio. Ne avevamo parlato ampiamente un paio di giorni prima. Avevamo anche fatto un bel laboratorio sui diritti dei bambini usando “Popotus” e trovato un articolo che parlava di un diritto negato proprio a Ferrara. Quel diritto all’accoglienza che spetta a ogni bambino che arriva in questo tormentato mondo, indipendentemente da tutto: colore, razza, lingua, religione. E allora, di comune accordo, gli alunni hanno scritto un biglietto per il Natale al piccolo Michael «perché possa trovare una casa come Gesù» che ha peregrinato parecchio prima di tornare ad avere un tetto sulla testa, ma anche uno alla sua mamma per farle forza e infonderle speranza. Una classe di ragazzini svegli e attenti al mondo che li circonda, che chiede di parlare e approfondire le cose che interessano (e non sono poche, capita spesso di parlare all’inizio della mattinata, per qualcuno tempo perso, per noi momenti formidabili). Non è la prima lettera che scrivono: ai nonni di Cascia hanno mandato – ed è arrivata sabato 17 dicembre – una lettera personale assieme al panettone; ai bimbi di Amatrice un’altra lettera con disegno, arrivata giovedì 22 dicembre... Queste sono per chi ha deciso di dare al mondo, attraverso il bell’articolo di Lucia Bellaspiga, la notizia di una nascita infine felice come tutte le nascite, ringraziandolo e chiedendo la cosa più banale: un indirizzo per far avere letterine di Natale, segno di vicinanza e accoglienza. Grazie, anche da parte mia! Che sono una maestra molto arrabbiata che non ci sia nessun canale preferenziale per l’accoglienza e la cura delle donne gravide migranti e ci sta lavorando sopra in équipe con altri del Movimento per la Vita italiano (progetto SOS Myriam)
Antonella Diegoli, maestra
Finale Emilia (Mo)
Grazie cari ragazze e ragazzi, grazie cara maestra. Mi avete emozionato e toccato nel profondo con la semplicità e la grazia delle vostre lettere. Faccio perciò la cosa più semplice per chi fa il mio mestiere: pubblico queste vostre parole per mamma Joy e per il piccolo Michael. Lo faccio con allegria e umiltà. E scelgo l’ultimo giorno di questo anno 2016 per dare loro una grande visibilità. Spero, ma in realtà ne sono certo, che così i vostri auguri arriveranno a destinazione nel modo più diretto e con speciale efficacia. È proprio vero: abbiamo bisogno degli occhi dei piccoli per rimettere al giusto posto tutte le cose importanti nella vita nostra e delle comunità (cristiane e civili) di cui siamo parte... Questo diventa, allora, mentre il nuovo anno sta per avere inizio, anche l’augurio a me stesso, ai miei colleghi e a ogni lettore di “Avvenire”: conserviamo occhi bambini, capaci cioè di vedere l’ingiustizia, riconoscere di slancio ciò che vale davvero, rispettare con amica curiosità la fatica dell’essere “stranieri” e accogliere con stupore e affetto la forza e la bellezza della vita nascente.
Marco Tarquinio