Caro direttore,
sull’ora legale e solare. Lei dice di essere d’accordo con la tesi del lettore Cupello (“Avvenire”, 24 ottobre 2019). Io invece sono per la tenuta dell’ora o legale o solare, ma per sempre, senza alternanze. Tanti i motivi che potrei addurre, non ultimo quello psicologico. Il fatto che, per esempio, il 27 ottobre si possa dormire un’ora in più, è una affermazione teorica, perché in pratica, per adeguarci al cambiamento ci vogliono diversi giorni, specialmente per gli anziani.
don Emanuele Candido, Spilimbergo (Pn)
La sua opinione e la mia, caro don Emanuele, pari sono. Ma so anche che lei è in vasta compagnia. Un enorme sondaggio tra i cittadini della Ue, che ha coinvolto milioni di noi e si è svolto nell’estate 2018, ha infatti rivelato che gli europei vorrebbero sempre la stessa ora, legale o solare che sia, senza spostare più le lancette dell’orologio due volte all’anno. Perché questa diventi la regola, bisogna che ci sia un accordo tra gli Stati membri che spero sia nel segno della convergenza, altrimenti si correrebbe addirittura il rischio che ognuno faccia a modo suo e non si sente proprio il bisogno di una simile ulteriore “babele”... La divisione quotidiana delle ore è la convenzione con la quale cerchiamo di domare e rendere utile e accogliente la realtà del tempo. Credo sia giusto che, come tutte le buone convenzioni, serva ad aiutare e semplificare la vita e le relazioni delle persone, non a complicarle.