Acqua preziosa e sprecata. Ma ora non si può più dare per scontata
giovedì 23 marzo 2023

Gentile direttore,
le scrivo proprio oggi, mercoledì 22 marzo, Giornata mondiale dell'acqua, per condividere anche con lei alcune domande. Ma quanta acqua potabile buttiamo nei nostri bagni? Quanta acqua potabile per irrigare orti, frutteti e vigneti, anche se per irrigare non è necessario che si tratti di acqua potabile? E quanta acqua piovana non viene raccolta?

Gaspare Barraco, ingegnere e attivista del Wwf e di Greenpeace Marsala (Tp) La risposta alle sue tre domande, gentile ingegnere, è sempre la stessa. Troppa, comunque troppa. Sprechiamo in molti modi troppa potabilissima acqua, confidando nella straordinaria varietà e ricchezza idrica che da sempre caratterizza il nostro Bel Paese, e lasciamo anche disperdere troppa acqua piovana, anzi quasi tutta. Abbiamo infatti tralasciato e persino dimenticato buone e secolari pratiche per usare al meglio anche l’acqua che cade dal cielo. La diamo per scontata, senza quasi darci più conto di quanto tutta l’acqua sia, come la cantava san Francesco d’Assisi, «multo utile et humile et pretiosa et casta». È una sapienza che dovremo ritrovare e presto, perché la “rendita idrica” a cui ci siamo abituati e per la quale ci siamo anche illusi di un sicuro benessere, si sta facendo decisamente esigua, mentre le riserve dei ghiacciai per effetto del cambiamento climatico si riducono e addirittura si estinguono e le precipitazioni si fanno un po’ ovunque rare, irregolari, concentrate e violente. Sono tanti i dati che mi impressionano e che continuiamo a mettere a disposizione dei lettori da anni e ora nella nuova e lunga campagna informativa che da alcune settimane, guardando a casa nostra e al mondo «casa comune», abbiamo avviato sul nodo dell’acqua dolce, del suo uso e delle tensioni (ambientali, sociali e anche belliche) che attorno a essa si vanno accentuando, ma qui ne cito solo uno: in Italia ogni giorno si “perdono” 157 litri di buona acqua per abitante. Se questo non accadesse più, potremmo soddisfare le esigenze idriche di ulteriori 43 milioni di persone. C’è bisogno di aggiungere altro?

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