Gentile direttore,
sabato 12 marzo, su “Avvenire”, tra le lettere al direttore quella del signor Gianni Domenicali, che ha riportato il seguente messaggio pubblicitario dalla rete tv “Italia1”: «In Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza; il coito interrotto non è un metodo contraccettivo sicuro, usa il preservativo…». Non ho sentito il messaggio in diretta, tuttavia trovo che secondo una lettura non schierata e priva di ossessioni il messaggio sia esplicito e che voglia semplicemente dire quanto segue: «Egregi ragazzi, e non più ragazzi, usare il coito interrotto come metodo contraccettivo non è sicuro, noi [ovvero il diffusore del messaggio] ti consigliamo l’uso del preservativo; e bada bene che in Italia, ogni x secondi c’è una interruzione volontaria di gravidanza [ovverosia un aborto]». L’uso del preservativo può piacere o non piacere, ma come anticoncezionale è un mezzo ragionevolmente sicuro. Il confondere il consiglio dell’uso del preservativo (in luogo dell’uso del coito interrotto) con la promozione dell’aborto volontario – e quindi costruire un caso di «sconcertante pubblicità comparativa» – è la manifestazione di un piccolo episodio di cogitus interruptus. Cordiali saluti e buon proseguimento.
Marco Scarpa