“Mai più guerra”: questo il messaggio lanciato nel videoclip prodotto da Rob Del Naja dei Massive Attack e dal fotoreporter Giles Duley, che, insieme a Emergency e alla Fondazione Legacy of War, lanciano la campagna No More War per portare alla luce i costi dei venti anni di guerra in Afghanistan che hanno fatto seguito all’11 settembre, denunciando il fallimento di ogni politica estera basata sulla violenza.
La campagna si basa sulla collaborazione tra diversi artisti. Attraverso la piattaforma Vent chiunque può scaricare, rielaborare e ricondividere le immagini del fotografo e fondatore di Legacy of the War Giles Duley, creando le proprie opere.
La prima iniziativa è il video di sette minuti progettato da Rob Del Naja dei Massive Attack, che racconta le storie dei feriti civili della guerra in Afghanistan curate nel Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul. Il filmato combina i crudi primi piani dei pazienti alle statistiche che sottolineano il costo umano ed economico della guerra.
“È arrivato il momento di prendere coscienza del fallimento di venti anni di intervento occidentale e dire chiaramente che non vogliamo più nessuna guerra. Riflettiamo invece su come alimentare una politica estera più produttiva, basata sulla cooperazione internazionale. Ogni dollaro fagocitato dall’industria militare affama una generazione intera, sottraendole educazione, sanità e sicurezza,” ha dichiarato Giles Duley.
L’immagine che emerge dai dati contenuti nel videoclip è inquietante. Le guerre decise in seguito agli attentati dell’11 settembre hanno causato, secondo il progetto Costs of War della Brown University, 929.000 morti in totale, 387.072 morti civili, 38.000.000 sfollati e un costo totale di 8mila miliardi di dollari.
Nel suo recente progetto editoriale Afghanistan20, anche Emergency ha rilevato che, considerando i dati complessivi dei pazienti ricoverati nei propri ospedali dal 2001 al 2021, c’è una tendenza inequivocabile: l’incessante crescita delle vittime civili. Le sale operatorie dei Centri chirurgici hanno registrato un periodico e costante aumento di attività a causa dell’aumento dei pazienti e della maggiore gravità delle ferite. Nel Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul in questi venti anni sono state infatti effettuate 70.865 operazioni chirurgiche, circa 3.940 all’anno.