La Guardia costiera non ci sta a passare per capro espiatorio di scelte politiche che hanno perfino imposto il silenzio, in questi ultimi anni, alle attività operative di uno dei corpi di soccorso più apprezzati al mondo, le cui operazioni e capacità operative vengono studiate dai soccorritori di ogni continente. E la strage di Cutro ha fatto emergere con forza anche l’imposizione del silenzio, che non ha permesso all’opinione pubblica di conoscere in tempo reale quante e quali operazioni fossero in corso, nonostante le reiterate richieste dei giornalisti oramai tenuti alla larga, sempre per ordine politico, perfino dalla banchine dove vengono sbarcati i naufraghi salvati dai soccorritori di stato.
Il filmato diffuso dalla Guardia costiera, nel quale vengono riassunte le difficili operazioni congiunte per intercettare e soccorrere alcuni barconi nel Mar Jonio, sono la prova di come soccorso e attività investigativa possano essere svolti in contemporanea, come avveniva in passato, non rischiando di sacrificare decine di vite umane per dare la precedenza ad indagini che vengono comunque svolte grazie a videocamere di velivoli e motovedette con cui si possono riprendere le mosse degli scafisti.
Dalle 3 della notte scorsa è scattata una operazione guidata dal Centro Nazionale del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera per due imbarcazioni intercettate ieri a oltre 100 miglia dalle coste di Roccella Ionica, in acque Sar (ricerca e soccorso) italiane. “Il salvataggio, reso complesso a causa dei barconi sovraccarichi di migranti e delle condizioni meteo marine sfavorevoli, si sta concludendo in queste ore”, spiega una nota della Guardia costiera che accompagna il filmato. A coordinare le operazioni in mare è “Nave Dattilo” della Guardia Costiera che ha recuperato tutti e 500 i migranti presenti su una delle due imbarcazioni. “A dare supporto alla Nave della Guardia Costiera anche un pattugliatore della Guardia di Finanza”, viene precisato. Una annotazione fondamentale, che spiega come la priorità sia stata data ai soccorsi senza rinunciare alle attività di polizia. “Le 379 persone a bordo del secondo barcone sono già state tratte in salvo da due motovedette Sar della Guardia Costiera e poi trasferite a bordo della Nave Sirio della Marina Militare che si sta dirigendo ad Augusta”, in Sicilia.
Il barcone intercettato ieri a circa 60 miglia da Crotone è stato invece soccorso, nella notte, da due motovedette della Guardia Costiera e da un mezzo della Guardia di finanza. I 487 migranti sono stati tutti tratti in salvo e sbarcati nel porto di Crotone alle nella notte. E proprio dalla combinazione di soccorsi e indagini sarà possibile risalire agli scafisti che, come mostrano tutte le inchieste svolte fino ad ora, spesso poco sanno di chi siano i boss del traffico di esseri umani i quali, per non essere individuati, spesso lavorano a “compartimenti stagni”, di modo che l’ultimo anello della catena non sappia chi esattamente stia al vertice dell’organizzazione.