In Israele come in Ucraina, la guerra sceglie i bambini come trofeo di guerra e arma negoziale. È la deriva degli estremismi e dei fondamentalismi politici. Ed è per il trasferimento forzato di minori in Russia che Vladimir Putin è ricercato dalla Corte penale internazionale insieme alla commissaria presidenziale per l’Infanzia, Maria Llova-Belova.
Per la prima volta la donna accusata dalla procura dell’Aja di aver organizzato con il Cremlino l’allontanamento dei bimbi ucraini e la loro adozione illegale presso famiglie russe ha risposto alle domande dei giornalisti. Lo ha fatto con “Presa Diretta” che lunedì 16 ottobre, alle 21.20 su Rai 3, dedica una puntata alla guerra e alle sue vittime più innocenti. Nel corso della trasmissione un’ampia finestra sarà aperta sulla violenza che in queste ore sconvolge Israele e la Striscia di Gaza, dove i bambini sono usati dai fondamentalisti di Hamas come arma non convenzionale su Tel Aviv e la comunità internazionale.
Il lungo reportage-inchiesta dall’Ucraina, sulle tracce dei bambini deportati, ha portato la squadra di reporter guidata da Riccardo Iacona fino a Mosca, dove la propaganda di Putin si spinge fino alla riscrittura della storia russa in chiave putiniana. In Ucraina “PresaDiretta” ha incontrato le famiglie che ancora cercano i bambini sottratti all’inizio del conflitto; ha ascoltato le storie di quelli che sono riusciti a tornare a casa; ha parlato con Mykola Kuleba, il fondatore di Save Ukraine, l’Organizzazione che si occupa di cercare e trovare i minori deportati in Russia per riportarli indietro. due le domande a cui “La guerra dei bambini” tenterà di dare una risposta: perché i bambini sono così importanti in questa guerra? E quali sono le nuove strategie della propaganda del regime russo, tra lezioni patriottiche e le prime crepe?
Per la prima volta viene intervistato in tv Volodymyr Sahaidak, il direttore del centro per minori vulnerabili di Kherson che racconta a Riccardo Iacona i momenti drammatici in cui le forze speciali russe tentarono di portare via 52 ragazzi e degli stratagemmi escogitati in quei giorni e che gli permisero di salvare tutti e 52 i minorenni facendo di lui uno dei principali testi di accusa delle inchieste internazionali contro Vladimir Putin.