Ricorre il secondo anniversario della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, divenuta santa il 4 settembre 2016.
Vatican News ripercorre alcune tappe della vita della "suora degli ultimi".
CHI ERA SANTA TERESA DI CALCUTTA
Al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, Santa Teresa di Calcutta è stata una vera e propria icona di fede. All’età di 18 anni, spinta dal desiderio di diventare missionaria, entrò nell'istituto delle Suore di Nostra Signora di Loreto, dove ricevette il nome di suor Mary Teresa, in omaggio a Santa Teresa di Lisieux.
LE MISSIONARIE DELLA CARITÀ
Nel 1946, durante un viaggio in treno, Madre Teresa ricevette la “chiamata nella chiamata” che la portò a fondare, quattro anni dopo, la comunità religiosa delle Missionarie della Carità. Congregazione che verrà poi riconosciuta ufficialmente nell'arcidiocesi di Calcutta.
NEL MONDO DEI POVERI
Nel 1948, la piccola suora dal luminoso sorriso indossò, per la prima volta, il sari bianco bordato d'azzurro e uscì dal convento per recarsi nelle periferie degradate di Calcutta, vicino ai più poveri. Madre Teresa usciva sempre con la corona del Rosario tra le mani, per cercare e servire Lui in coloro che sono “non voluti, non amari, non curati”. Alcuni mesi dopo si unirono a lei, una dopo l’altra, alcune sue ex allieve.
L'ATTENZIONE DEL MONDO VERSO DI LEI
Dopo la concessione di Paolo VI di estendere al di fuori dell’India l’attività Missionarie della Carità, la popolarità della piccola suora dalla fede salda come una roccia crebbe oltre misura. Tutti la ricordavano come una donna minuta, gracile, nel suo saio bianco e azzurro, ma la cui grandezza conquistava il cuore delle persone di tutto il mondo, anche quelle non credenti. Una notorietà aumentata grazie anche a una crescente attenzione dei media suscitata dall’amicizia con San Giovanni Paolo II.
IL NOBEL PER LA PACE E L'INTERVENTO A FAVORE DELLA VITA
L’ affetto e l’ammirazione per Madre Teresa ha sempre travalicato i confini della fede, tanto che la società civile la insignì del premio Nobel per la Pace nel 1979 “per il suo servizio per i poveri e con i poveri”. In quell’occasione, consapevole di avere di fronte a sé una platea mondiale, la piccola suora dal luminoso sorriso utilizzò il suo discorso di ringraziamento per lanciare un messaggio nel quale parlò dell'aborto. Celebre la frase: “Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?”. Grande, infatti, fu l’impegno di Madre Teresa a favore della vita e contro l’aborto. Un impegno durato tutta la vita e ricordato anche da San Giovanni Paolo II nell’omelia in occasione della beatificazione: “Soleva dire - ricordava Papa Wojtyla - ‘Se sentite che qualche donna non vuole tenere il suo bambino e desidera abortire, cercate di convincerla a portarmi quel bimbo. Io lo amerò, vedendo in lui il segno dell’amore di Dio’”.
LA BEATIFICAZIONE
Meno di due anni dopo la sua morte, a causa della diffusa fama di santità e delle grazie ottenute per sua intercessione, San Giovanni Paolo II permise l’apertura della Causa di Canonizzazione. Così, il 19 ottobre del 2003 venne proclama beata. “Sono personalmente grato a questa donna coraggiosa, che ho sempre sentito accanto a me[…] – affermava durante l’omelia San Giovanni Paolo II - si recava ovunque per servire Cristo nei più poveri fra i poveri. Nemmeno i conflitti e le guerre riuscivano a fermarla […]. Ella aveva scelto di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli. […] . La sua grandezza risiede nella sua abilità di dare senza calcolare i costi, di dare "fino a quando fa male". La sua vita è stata un vivere radicale e una proclamazione audace del Vangelo”.
L’EREDITA DELLA PICCOLA SUORA ICONA DELL'AMORE CRISTIANO
L’intera vita e l’opera di Madre Teresa offrono testimonianza della gioia di amare e del valore delle piccole cose fatte federalmente e con amore. Ancora oggi, i segni della sua presenza sono tangibili attraverso le opere che le Missionarie della Carità portano avanti in tutto il mondo.