L'Università Statale di Milano ha inaugurato in Lomellina, nel Pavese, la prima sperimentazione di riso ottenuto con le Tea, (Tecniche di evoluzione assistita, ndr) ovvero senza inserimento di materiale genetico esterno. L'obiettivo è ottenere una varietà più resistente alle malattie, in particolare al fungo responsabile della malattia del brusone, e ridurre quindi l'utilizzo di pesticidi.
«Oggi - ha commentato l'assessore della Regione Lombardia all'Agricoltura Alessandro Beduschi - certifichiamo un nuovo patto tra politica e scienza e poniamo le basi di un progetto che abbiamo per primi voluto testare in Italia. L'agricoltura lombarda vuole continuare a essere all'avanguardia dell'innovazione quando si tratta di offrire cibo di qualità, sicuro e sempre più sostenibile. La richiesta di diminuire l'impatto ambientale del settore può essere supportata solo permettendo di utilizzare proprio tecniche come queste. Ci auguriamo quindi che questo sia solo il primo passo per poter presto estendere queste sperimentazioni ad altre colture».
Si tratta delle prime 'piante Tea' a essere autorizzate in campo aperto in Italia, che cresceranno nei terreni dell'azienda agricola Radice Fossati. 'RIS8imo', il nome del progetto, è frutto di un lungo iter di approvazione da parte del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Ispra.
«Oggi - ha spiegato Vittoria Brambilla, docente di Botanica Generale del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Università Statale di Milano e a capo del progetto 'RIS8imo' - è una giornata rivoluzionaria per i biotecnologi vegetali che si occupano di miglioramento genetico delle piante. Il riso, che abbiamo portato in questa risaia e che appartiene alla varietà italiana della tipologia Arborio, presenta le varianti inattivate di 3 geni che sono associati alla suscettibilità a brusone, che potrebbero trovarsi anche con bassa frequenza in natura, ma noi le abbiamo inserite in modo preciso tramite le Tea".