C’era un prete DJ domenica 6 agosto dietro alla console dalla quale è partita il remix techno che ha svegliato con energia tutto il milione e mezzo di ragazzi riuniti al Parco Teje, il Campo della Grazia, per la giornata finale della Gmg di Lisbona. E c’è una storia di vita affascinante e profetica dietro a quel prete portoghese, della diocesi di Braga, che ha fatto della musica un mezzo per stare con i giovani, per conoscerli e coltivare amicizie che superano confini e barriere.
Lui è don Guilherme Peixoto, parroco della parrocchia di San Michele a Laudos (località della città di Povoa de Varzim, nel nord del Portogallo), ha 49 anni compiuti proprio alla vigilia della Gmg e coltiva da prima del seminario la passione per la musica, specie la techno. Come ha raccontato in un’intervista uscita l’anno scorso dopo la sua partecipazione a un importante festival musicale, il MEO Sudoeste, quello musicale è un interesse che lo ha aiutato molto nel suo ministero: in parrocchia nel 2006 ha aperto un bar, l’Ar de Rock Laundos per raccogliere fondi per alcuni lavori di restauro in parrocchia. Presto è diventato un luogo di ritrovo per tutti, grandi e piccoli ed è stato il "laboratorio" dove è cresciuto anche musicalmente (ha poi anche deciso di andare a scuola da una nota dj a Porto).
Con la sua console ha avuto modo di avvicinare moltissimi giovani, anche dall’estero, grazie alla partecipazione alle feste studentesche frequentate dai ragazzi del progetto Erasmus. “In tanti mi hanno chiamato al loro matrimonio all’estero”, ha raccontato don Guilherme, che alla console si presenta sempre con il colletto: “È importante chi sono, fa parte della mia identità”, ha dichiarato. Durante la pandemia il suo impegno è continuato online: è attivo sui social (su Youtube, Facebook, Instagram, TikTok) e ha pubblicato assieme ad altri artisti un brano.
Il salto poi l’anno scorso con il festival dove ha suonato davanti a 10mila persone: briciole rispetto al milione e mezzo di Lisbona.
“Chiedo a Dio di aiutarmi a essere segno di gioia, speranza e fede tra i giovani – dice ancora don Guilherme –. È la preghiera che faccio sempre prima di suonare. Siamo bombardati da cattive notizie e senza rendercene conto diventiamo facilmente depressi”. Ecco perché il sacerdote portoghese con la sua console cerca di offrire “momenti di gioia e speranza. Per coloro che hanno fede e per coloro che non ce l'hanno, perché tutti ne abbiamo bisogno”.
Energia, gioia e speranza che domenica 6 agosto hanno provato insieme un milione e mezzo di ragazzi, come si vede dal video integrale del dj set tenuto al Parco Tejo da don Guilherme: