La mascherina è un travestimento? Un gioco in maschera? No, l'hanno imparato bene, i bambini, che la mascherina per proteggerci dal virus non ha nulla a che fare con i travestimenti. Anche se è stato proprio a Carnevale che tutto è cominciato. Quando nelle scuole lombarde alla festa in maschera, tanto attesa, si è sostituita una vacanza improvvisa, imprevista. Senza nemmeno il tempo di salutare insegnanti e compagni. No, non è stata una vacanza. Assomiglia più a un abbandono - Foto di Laura Costa
Come vedrà il mondo il pesciolino rosso che nuota nella boccia? Lui ti guarda con l'occhio spalancato, a volte anche la bocca. Poi con un guizzo di coda prende e se ne va. Chissà se ha mai desiderato uscire... Oggi piove, ma lo so: non potrei uscire neanche se fuori splendesse il sole - Foto di Laura Costa
Tu come me, amico pelouche. Sei felice quando io sono felice. Ti ferisci la zampa quando io mi faccio male. Dormi quando dormo, ti arrabbi insieme a me. E certamente io, che ti voglio bene, ti proteggo con la mascherina. Identica alla mia. Così, stai tranquillo, non ci ammaleremo - Foto di Laura Costa
Come per salire sullo scivolo, come per andare in bagno a scuola. A turno, uno per volta. Forse anche agli adulti diranno: in fila indiana e... senza spingere? Ma i bambini lo sanno che questo non è un gioco. Basta guardarsi intorno: nessuno si diverte - Foto di Laura Costa
Come posso sentire il profumo di un fiore con la mascherina sopra il naso? In mancanza di uno dei cinque sensi, direbbe la maestra, si impara a usare meglio gli altri. Il fiore riesco a guardarlo, a toccarlo. Ascoltarlo? Non parla. Gustarlo? Meglio di no. Ma il suo profumo ci manca - Foto di Laura Costa
Non posso attraversare la strada da solo, è pericoloso. Eppure oggi non passa nessuno. Al massimo una bicicletta. Neanche ieri. Non passa mai nessuno. Lo vedo dalla finestra, io non esco. Mi piacerebbe, in quest'emergenza del coronavirus, provare ad attraversare la strada da solo. Sarebbe come essere più grande - Foto di Laura Costa
La sogno tutte le notti, l'altalena. Mi fa volare in alto, sento il vento scompigliarmi i capelli. Rido, grido. Intorno a me gli altri bambini giocano, corrono, saltano. Al parco sembra sempre che ci sia una festa. Se chiudo gli occhi, resto nei miei sogni. Oggi non voglio aprirli: se guardo la realtà, vedo soltanto un'altalena vuota. Lasciatemi sognare, non svegliatemi - Foto di Laura Costa
"Sono una giovane mamma della provincia di Catania. Ho deciso, così, quasi per caso, di realizzare questo reportage per porre l'attenzione sui nostri bambini, spesso non menzionati in questa vicenda. Ho provato a descrivere con i loro occhi quello che loro vedono e sentono e che spesso non riescono ad esprimere". Dagli scatti di Laura Costa il mondo all'epoca del coronavirus visto con gli occhi di un bambino. Con nostalgia, delicatezza, desiderio. E tanta solitudine.