Sono passati cinquanta giorni da quando, lo scorso 24 febbraio, le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina. Questa è un'immagine della città sotto assedio e devastata di Mariupol scattata con un drone. - Reuters
Quel 24 febbraio iniziava ufficialmente quella che il presidente russo Vladimir Putin ha definito “speciale operazione militare” per “denazificare” e “demilitarizzare” il Paese. In un discorso alla Nazione parlava delle formazioni neonaziste presenti sul territorio, che avrebbero avuto l’obiettivo di distruggere il popolo russo d’Ucraina. Nella foto nella città di Borodyanka, vicino a Kiev, alcune donne rimaste senza casa, perché colpite dalle bombe russe, si ritrovano in strada per condividere del cibo. - Reuters
Nella foto si vedono alcuni soccorritori ucraini intenti a tirare fuori corpi dalle macerie nella città bombardata di Borodyanka, nella regione di Kiev. - Reuters
Il 16 marzo viene bombardato anche il teatro di Mariupol. Al momento dell’attacco era in funzione come rifugio di civili e bambini. - Reuters
Prima ancora, già il 28 febbraio a Gomel, in Bielorussia, si riuniscono le delegazioni ucraine e russe per il primo di una lunga serie di colloqui di pace. Lo stesso giorno il presidente ucraino Zelensky firma la richiesta di adesione formale di Kiev all’Unione europea. - Ansa
Dopo che la Russia ha intensificato gli attacchi contro le città i parcheggi sotterranei e la metropolitana si sono trasformati in luoghi di rifugio per la popolazione ucraina - Reuters
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Il 5 marzo da Irpin arrivano foto di decine di civili costretti a nascondersi sotto le macerie di un ponte distrutto per sfuggire ai bombardamenti nemici - Ansa
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A due settimane dall’inizio della guerra, il 9 marzo, la Russia bombarda l’ospedale pediatrico di Mariupol, ancora in servizio. Mosca si difende dicendo che la struttura ospita il battaglione Azov, il reparto di combattenti ucraini accusati da Putin di voler portare avanti il genocidio dei russi. - Reuters
Mentre le truppe russe attaccano l'Est e il Nord del Paese, inizia sin dai primi giorni l’esodo dei civili in fuga dal Paese: le stazioni di diverse città vengono prese d’assalto, circolano immagini di chilometri di auto incolonnate per scappare da Kiev. Al 12 aprile, secondo i dati dell'Acnur, sono 4.656.509 gli ucraini che hanno lasciato le loro case. - Reuters
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Il 4 aprile Zelensky è in visita a Bucha, piccola cittadina non lontana da Kiev, diventata nel frattempo nuovo simbolo della guerra. Le foto dei corpi senza vita di civili abbandonati in strada o gettati dentro improvvisate fosse comuni fanno il giro del mondo. In molti accusano Mosca di crimini di guerra. Putin nega: si tratta di una messinscena del governo di Kiev Il 7 aprile - 43esimo giorno - sulla scia delle immagini in arrivo da Bucha, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sospende la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani. - Reuters
Il Papa all’udienza generale dello scorso 6 aprile si è alzato per mostrare – e baciare – una bandiera ucraina, dai colori sbiaditi. Gliel’hanno portata «dalla città martoriata di Bucha», ha affermato, teatro di un «massacro» con «crudeltà orrende». Ennesimo gesto di Francesco, che ripetutamente dall'inizio della guerra ha invocato la fine del conflitto, chiedendo di smettere «di seminare morte». - Ansa