(Ansa)
Sono state oltraggiate a Vienna, più volte negli ultimi giorni, le foto dei sopravvissuti alla Shoah esposte nella mostra "Gegen das Vergesser" ("Contro la dimenticanza") del fotografo italo-tedesco Luigi Toscano. Dopo essere stati graffiati con coltelli e sfregiati con svastiche, alcuni dei pannelli con i ritratti delle persone sopravvissute alla persecuzione nazista sono stati tagliati e strappati.
L'esposizione è allestita all'aperto, in strada, nel centro storico della capitale lungo la Ringstrasse non distante dalla Heldenplatz.
Sulla sua pagina Facebook il fotografo scrive: «Sono semplicemente senza parole, ancora una volta un attacco alle mie foto. Austria, cosa c'è con te?». E aggiunge che «né la polizia né il ministero degli Interni austriaco sono in grado di offrire protezione».
Pochi giorni dopo l'inaugurazione, avvenuta il 7 maggio, alcune delle foto erano state graffiate con coltelli e la settimana scorsa erano apparse le svastiche. Ora nuovi sfregi.
Il Centro Esra che da 25 anni si occupa dei sopravvissuti alla Shoah aveva già denunciato il fatto parlando di «atto antisemita ed irrispettoso» e dicendosi «sconvolto e indignato che un ricordo artistico della Shoah provochi una aggressività cinica e distruttiva nelle persone».
Per proteggere le immagini fino al 31 maggio sono attive ronde offerte dall'associazione degli artisti Nesterval, dai giovani della Caritas e anche dalla Gioventù musulmana Austria.
La polemica sulla kippah
Sempre in tema di antisemitismo è di questi giorni, in Germania, la polemica sulla kippah. Dopo che il commissario del governo di Berlino sull'antisemitismo, Felix Klein, aveva detto di non poter raccomandare agli ebrei tedeschi - in un momento di crescita degli attacchi antisemiti - di indossare la kippah in qualsiasi momento, si erano levate proteste indignate e rivendicazioni del diritto di indossare il copricapo ebraico senza dover temere nulla.
Oggi il quotidiano tedesco Bild propone ai lettori una kippah di carta, da ritagliare, incollare e indossare in segno di solidarietà con gli ebrei. «Se una sola persona nel nostro Paese non può portare la kippah senza mettere in pericolo se stessa, la risposta può essere solo che tutti indossiamola kippah. La kippah è parte della Germania!», si legge sul quotidiano.