sabato 22 giugno 2024
Per arginare i prezzi delle abitazioni, schizzati alle stelle, la municipalità annuncia il blocco alle licenze delle case di vacanza: spariranno nel novembre del 2028
Veduta di Barcellona con la Sagrada Familia

Veduta di Barcellona con la Sagrada Familia - Ad Meskens, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Invasa dai turisti, Barcellona ha deciso di vietare le case vacanza. La città catalana, una delle principali destinazioni turistiche spagnole, ha annunciato che impedirà l'affitto di appartamenti ai turisti entro il 2028, una mossa inaspettatamente drastica nel tentativo di frenare l'impennata dei costi immobiliari e rendere la città vivibile per i residenti.

Il sindaco Jaume Collboni ha comunicato che entro novembre 2028 Barcellona abolirà le licenze dei 10.101 appartamenti attualmente approvati come affitti a breve termine. «Stiamo affrontando quello che crediamo sia il problema più grande di Barcellona», ha detto Collboni secondo quanto riportato dal Guardian. Ciò significa che «a partire dal 2029», se non ci saranno battute d'arresto, «gli appartamenti turistici come li concepiamo oggi scompariranno dalla città di Barcellona».

Il boom degli affitti a breve termine ha fatto sì che alcuni residenti non possano permettersi un appartamento, il cui costo è aumentato del 68% negli ultimi 10 anni. Il boom del mercato immobiliare ha portato a un incremento del prezzo di acquisto del 38%. L'accesso all'alloggio è diventato un fattore di disuguaglianza, in particolare per i giovani, ha denunciato il sindaco.

I governi nazionali apprezzano i vantaggi economici del turismo - la Spagna è tra i primi tre Paesi più visitati al mondo - ma con i residenti locali espulsi da alcuni quartieri, la gentrificazione e la preferenza dei proprietari per lucrosi affitti turistici sono sempre più un tema caldo in tutta Europa.

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