Il primo commento, il più atteso, è arrivato solo perché ore dopo la resa dell’ex presidente Petro Poroshenko davanti alla schiacciante vittoria al ballottaggio ucraino di Volodymyr Zelensky con il 73 per cento dei consensi, mentre l'ex capo di Stato si è fermato al 24 per cento. «Non ho alcun dubbio: per quanto riguarda la Russia, il nuovo presidente ucraino aderirà alla retorica che ha usato durante la campagna elettorale», ha detto il primo ministro russo Dmitrij Medvedev commentando la vittoria di Zelensky. «Ci sono però ancora possibilità di migliorare la cooperazione con il nostro Paese», ha aggiunto sottolineando come sia necessario da parte del nuovo presidente «un approccio pragmatico e responsabile, un approccio che tenga conto della situazione politica in Ucraina, innanzitutto nell'est del Paese». «Ecco perché – ha concluso – è importante augurare alla nuova leadership ucraina di usare il buon senso». Nella notte, intorno alle 3, era arrivata la resa di Poroshenko, che ha già promesso un opposizione «durissima» in vista delle elezioni politiche di ottobre.
Subito le congratulazioni anche da Washington. Il presidente Usa, Donald Trump, ha chiamato l'attore Volodymyr Zelensky per congratularsi per la vittoria di ieri nel ballottaggio delle presidenziali ucraine. "Il presidente Trump ha chiamato per congratularsi con Zelensky per la sua vittoria elettorale e per congratularsi con il popolo ucraino per elezioni democratiche e pacifiche", ha scritto su Twitter Kurt Volker, rappresentante speciale Usa per l'Ucraina. "Continueremo a sostenere gli sforzi dell'Ucraina per ripristinare la sua integrità territoriale e contro l'aggressione russa", ha aggiunto nel tweet.
Dalla televisione alla presidenza
Non avendo alcuna esperienza in politica e avendo praticamente affidato la sua campagna elettorale al suo alter ego televisivo – il professore Vasyl Petrovych Holoborodko, critico veemente della corruzione che grazie al web viene catapultato alla guida del Paese – ora che il 41enne Zelensky è arrivato alla presidenza ucraina, in molti si chiedono quali politiche attuerà. Il comico ha sempre tenuto a sottolineare che non è un politico, ma «solo una persona semplice, venuta a rompere questo sistema». Un attore, a parole anti-establishment, si appresta così a prendere le redini di un Paese prostrato economicamente e ancora in guerra, nelle sue regioni orientali, contro le milizie separatiste, appoggiate da Mosca.
C'è chi teme che per la sua inesperienza, Zelensky possa essere spazzato via dal presidente russo Vladimir Putin; chi, invece, come l'ex rivale e capo di Stato uscente Petro Poroshenko, lo definisce un fantoccio del Cremlino per via delle sue posizioni soft nei confronti della Russia; altri, infine, lo ritengono completamente dipendente dall'oligarca fuggito a Tel Aviv, Igor Kolomoisky, la cui tv «1+1» ospita la serie «Servo del popolo», che gli ha dato popolarità in quasi tutto il Paese. Ed è proprio questa la forza di Zelensky. Nonostante, quando si parla di presidenziali, l'Ucraina sia tradizionalmente divisa tra Ovest ed Est, il comico è riuscito a rompere questo schema e a unificare l'elettorato.
Una politica vaga
Grazie a un'agenda politica vaga, Zelensky significa cose differenti per elettori differenti: paladino della lotta alla corruzione o pacificatore; uomo di Mosca o alleato dell'Occidente; difensore dei bisognosi o alfiere degli uomini di successo. C'è solo una cosa che nessuno vede in lui, un politico, ed è anche per questo che piace. Gli ucraini sono stanchi di anni di promesse non mantenute e Poroshenko, anche se è riuscito a tenere in piedi il Paese e ad attuare flebili riforme, non ha migliorato le condizioni economiche e gli standard di vita, né sradicato la dilagante corruzione. E sono proprio le riforme e le politiche economica e finanziaria, i campi su cui Zelensky sarà osservato speciale.
Le congratulazioni europee
Anche i più alti funzionari dell'Unione europea si sono congratulati con il comico Volodymyr Zelensky per la sua vittoria schiacciante nelle elezioni presidenziali in Ucraina, affermando che il voto ha dimostrato l'impegno del Paese in difficoltà nei confronti dei valori democratici. "Consentiteci di esprimere il nostro apprezzamento per il forte attaccamento alla democrazia e allo stato di diritto che il popolo dell'Ucraina ha dimostrato durante il processo elettorale", hanno dichiarato il presidente del Consiglio dell'Unione europea Donald Tusk e il capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker in una lettera congiunta invita a Zelensky.