La Nato ha chiesto alla Russia di mettere fine alle sue "azioni militari illegali" in Ucraina e nelle stesse ore Kiev ha annunciato che punta a diventare
membro dell'Alleanza atlantica. All'indomani del coro di
accuse
occidentali a Mosca di avere di fatto "invaso" le regioni orientali ucraine, la tensione resta altissima e potrebbe tradursi in nuove sanzioni a Mosca al vertice Ue di domani.
Il presidente russo, Vladimir
Putin, da parte sua, ha
accusato il governo ucraino di infliggere un
assedio in stile Leningrado
alle città dell'est e ha detto che bisogna costringere Kiev
a negoziati "sostanziali" con i ribelli. Putin ha chiesto ai separatisti ucraini l'apertura di un "corridoio umanitario" per i soldati di Kiev intrappolati nella
città di Novoazovsk, caduta nelle mani dei ribelli. "Chiedo alle forze ribelli di aprire un corridoio umanitario per coloro che sono circondati", ha affermato il presidente russo in una nota, "così da evitare inutili perdite di vite umane e dare loro l'occasione di ritirarsi dalla zona delle operazioni". Il presidente russo continua a negare la presenza dei soldati russi sul suolo ucraino. Intanto oggi gli abitanti di
Mariupol, porto strategico sul mare di Azov stanno fuggendo dalla città di fronte all'avanzata dei ribelli filorussi che hanno assunto il controllo di diverse località delle regione. La città è strategica perché permette un corridoio verso Donetsk e garantisce un collegamento terrestre tra Crimea e Russia.
Un
rapporto dell'Onu ha intanto accertato che il conflitto
nell'est del Paese tra esercito ucraino e separatisti
filo-russi
ha causato 2.593 morti da metà aprile: il forte
aumento numero delle vittime nelle ultime settimane è dovuto
al fatto che i combattimenti si sono spostati in centri
densamente abitati. Il rapporto denuncia anche violazioni dei
diritti umani come sequestri e torture, "per lo più" ad opera
dei miliziani filo-russi. Il numero uno del Palazzo di vetro
Ban Ki-Moon si è detto preoccupato per gli intensi combattimenti in corso. "La situazione sta peggiorando" ha detto.
Anche la Nato si mobilita. "Nonostante le smentite di Mosca, è ora chiaro che truppe
russe sono impegnate in "azioni militari dirette" in territorio
ucraino, ha denunciato il segretario generale della Nato
Anders
Fogh Rasmussen in una conferenza stampa a Bruxelles. "Non si
tratta di un'azione isolata, ma di parte di un pericoloso
disegno di diversi mesi per destabilizzare l'Ucraina come Stato
sovrano", ha aggiunto. Dalla Nato in pratica arriva
una risposta positiva alle notizie che arrivano da Kiev, dove
il premier
Arseniy Yatsenyuk ha annunciato che il governo
sottoporrà un testo al Parlamento che prevede la ripresa del
percorso per l'adesione alla Nato", interrotto nel 2010.
Domani intanto ci riuniranno a Bruxelles i leader Ue e la
Germania ha anticipato che si discuteranno "nuove sanzioni
economiche" contro Mosca. La diplomazione è in fibrillazione. I
ministri del Esteri dell'Ue si sono riuniti a Milano nel corso di un incontro presieduto dall'Alto rappresentante dell'Ue Catherine Ashton. Tra i più agguerriti contro Mosca il ministro polacco Radoslaw Sikorski: "Se sembra una guerra, suona come una guerra e uccide come una guerra, allora è una guerra". Il comportamento della Russia nella
crisi ucraina "
non può restare senza conseguenze": lo hanno
ribadito il presidente degli Stati Uniti
Barack Obama e il
cancelliere tedesco
Angela Merkel in un colloquio telefonico.
Merkel, come ha reso noto il governo tedesco, ha confermato che
la crisi sarà all'ordine del giorno del Consiglio europeo in
programma sabato a Bruxelles, dopo che giovedì il Cancelliere
aveva evocato l'ipotesi di nuove sanzioni europee contro Mosca,
pur ribadendo la necessità di una soluzione pacifica al
conflitto. Non va per il sottile, il presidente americano: "Se ci
fosse ancora qualche dubbio" adesso gli Stati Uniti sanno per
certo che c'è la Russia dietro il conflitto in Ucraina.
È la Russia "responsabile". "I separatisti sono aiutati dai
russi, sono addestrati dai russi, sono finanziati dai russi", ha
detto. Obama riceverà il 18
settembre il presidente ucraino
Petro Poroshenko alla Casa
Bianca. Lo conferma il portavoce Josh Earnest, dopo l'annuncio
dello stesso Obama. "La visita metterà in evidenza l'impegno Usa
nel rimanere a fianco di Kiev mentre persegue democrazia,
indipendenza e stabilità. Obama discuterà con Poroshenko degli
sforzi per raggiungere una risoluzione diplomatica alla crisi
nell'est dell'Ucraina e il continuo sostegno Usa nella sua lotta
per difendere l'integrità territoriale e la sovranità".
A rischio le forniture di gas. Esiste "l'alto rischio" che il gas
russo non riesca ad arrivare all'Europa a causa delle tensioni
con l'Ucraina. Lo dice il ministro dell'Energia russo,
Alexander Novak durante una conferenza stampa con il
commissario Ue all'Energia, Guenther Oettinger.
"C'è l'alto rischio - ha detto Novak - che le forniture di
Gazprom all'Europa possano essere prese e usate illegalmente
dall'Ucraina".