mercoledì 9 agosto 2023
Mosca lancia l'assalto alla regione di Kharkiv con 100mila soldati. In dodicimila vivono nel distretto sotto le bombe. L'esercito di Kiev: resistiamo. La gente sopravvive con gli aiuti dei volontari
Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia - Procura di Kharkiv

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«Tutti ti ripetono che è durissima la vita sotto i bombardamenti continui. Ma ti dicono anche che non se la sentono di lasciare le proprie case». Dmytro Bierieshev, 39 anni, parte a cadenza regolare da Kharkiv con il suo pullmino carico di aiuti umanitari. Destinazione: Kupyansk. Centoventi chilometri separano la seconda metropoli dell’Ucraina dalla cittadina a quaranta chilometri dal confine con la Russia che il Cremlino considera l’obiettivo della sua ultima «grande offensiva», come viene definita dai vertici militari di Mosca. Da conquistare a ogni costo.

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia - Procura di Kharkiv

In ventiquattro ore, ha stimato l’esercito ucraino, il nemico è arrivato a lanciare 568 colpi d’artiglieria e missili, a compiere 17 raid aerei, a tentare quattro assalti via terra in questo angolo dell’Ucraina dell’est che è l’ultimo lembo della regione di Kharkiv, incuneato fra quelle di Donetsk e Lugansk. Due oblast in mano - per la maggior parte - ai soldati di Putin, dove sono stati ammassati da Mosca 100mila uomini e le truppe d’assalto “Sturm Z” per tentare l’incursione verso Kupyansk, il suo distretto e i villaggi che corrono lungo la frontiera. «Gli invasori hanno concentrato le loro forze lungo questa direttrice e stanno cercando di sfondare le nostre difese per oltrepassare il fiume Oskil. È un’operazione per rallentare la controffensiva ucraina nel sud», racconta Dmytro che anche domenica era nella cittadina.

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia - Procura di Kharkiv

Dopo la conquista russa di Bakhmut, il nuovo epicentro degli scontri è qui, intorno a una terra che contava 130mila abitanti prima della guerra. Ormai è una linea del fuoco di settanta chilometri che arriva fino a Lyman, nella parte libera della regione di Donetsk, ed è diventata la Bakhmut dell’estate 2023. «Il fronte è a otto, nove chilometri da Kupyansk», dice il sindaco militare Andrei Besedin. Una settimana fa le forze armate russe avevano comunicato di essere in grado di avanzare un chilometro al giorno dal territorio occupato di Lugansk in direzione del fiume che attraversa la cittadina. Annuncio smentito da Kiev. «I nostri militari resistono e non perdono posizioni», ripete il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Synegubov. E aggiunge: «Al massimo aumenta la zona grigia per i molti insediamenti presi di mira. Ma non c’è alcuna sorpresa. Sapevamo che questo sarebbe potuto avvenire».

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia

Le conseguenze degli ultimi bombardamenti russi nel distretto di Kupyansk, ultimo lembo della regione di Kharkiv al confine con la Russia - Procura di Kharkiv

Kupyansk è ritenuta cruciale dal Cremlino che intende farne una testa di ponte. Perché dietro l’assalto pianificato c’è ben più di una città da cui transita un crocevia ferroviario fondamentale in grado di collegare la Russia alle oblast ucraine di Kharkiv, Donetsk e Lugansk. Uno snodo che oggi è di fatto inutilizzabile: i russi hanno fatto saltare binari, stazioni e ponti. Tuttavia, come ha appurato l’intelligence, il progetto del Cremlino è quello di espugnare la regione di Kharkiv partendo proprio da Kupyansk che i russi avevano già occupato nei primi sei mesi di guerra, fino allo scorso settembre quando la prima controffensiva ucraina li aveva relegati in otto villaggi dell’oblast che ancora restano “prigionieri” del nemico. Tappa successiva: Izyum, la città della più grande fossa comune scoperta dall’inizio del conflitto (con oltre 400 corpi) che era stata anch’essa liberata in autunno ma che da giorni viene colpita da raffiche di missili. E poi l’azzardo di puntare su Kharkiv, un milione e mezzo di abitanti e per un terzo danneggiata dalle bombe.

L'ingresso spettrale della cittadina di Kupyansk

L'ingresso spettrale della cittadina di Kupyansk - Dmytro Bierieshev

Kupyansk è una città in macerie. «Nel centro il 98% degli edifici è distrutto», fa sapere il sindaco. I paesini che la circondano sono bersaglio quotidiano di razzi e colpi di mortaio. Soprattutto il distretto è un cimitero a cielo aperto: i bollettini regionali raccontano di almeno un morto al giorno e di decine di obiettivi civili centrati ogni ventiquattro ore. A cominciare dalle case. Da un mese si ricorre anche ai missili telecomandati, come quelli che domenica sono piombati sul centro trasfusioni causando due vittime. «In dodicimila hanno scelto di restare nel distretto, fra cui 546 bambini, nonostante i ripetuti appelli a evacuare - afferma Besedin -. La popolazione non avverte le reali minacce. Così si trascura anche la sicurezza dei figli». E dire che i minori sarebbero già stati obbligati ad andarsene. «Un gruppo è stato portato anche in Polonia», spiega Volodymyr Kurilo, volontario che rifornisce la sua gente e i militari in prima linea dal capoluogo. «C’è bisogno di tutto: generi di prima necessità, prodotti per l’igiene, medicine, materiale per riparare le case danneggiate». L’escalation militare potrebbe far scattare lo sgombero forzato. «Se ci saranno segnali d’allarme, valuteremo l’ipotesi dell’evacuazione dei villaggi e in particolare della città di Kupyansk», avverte Synegubov.

Gli aiuti umanitari portati a Kupyansk da Dmytro Bierieshev, da Volodymyr Kurilo e da Oleksandr Yalovol, fondatore dell’hub solidale “East-West” di Kharkiv

Gli aiuti umanitari portati a Kupyansk da Dmytro Bierieshev, da Volodymyr Kurilo e da Oleksandr Yalovol, fondatore dell’hub solidale “East-West” di Kharkiv - Dmytro Bierieshev

Già adesso il territorio sotto scacco è interdetto ai civili. Possono entrare solo soldati e organizzazioni umanitarie. «Però sta diventando sempre più difficile arrivare fin qui con i carichi destinati agli abitanti - sottolinea Oleksandr Yalovol, fondatore dell’hub solidale “East-West” di Kharkiv -. Capiamo che i pericoli aumentano: lo tocchiamo con mano percorrendo le strade di Kupyansk. Ma aumentano anche gli ostacoli da parte delle autorità regionali e comunali. Vogliono che gli aiuti vengano consegnati a loro che poi penseranno a distribuirli. Però non siamo d'accordo: vogliamo raggiungere noi le persone sotto le bombe ed essere al loro fianco». La resistenza ucraina non è solo armi, ma anche furgoncini che sfidano i razzi per far sopravvivere la gente a due passi dalle trincee.

Gli aiuti umanitari portati a Kupyansk da Dmytro Bierieshev, da Volodymyr Kurilo e da Oleksandr Yalovol, fondatore dell’hub solidale “East-West” di Kharkiv

Gli aiuti umanitari portati a Kupyansk da Dmytro Bierieshev, da Volodymyr Kurilo e da Oleksandr Yalovol, fondatore dell’hub solidale “East-West” di Kharkiv - Dmytro Bierieshev

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