I pazienti portati fuori dall'ospedale colpito - ANSA
«Un ospedale pediatrico nel centro di Kiev è stato gravemente danneggiato, la cui entità non è ancora nota. È inaccettabile che i bambini vengano uccisi e feriti in questa guerra». Con questa denuncia di Denise Brown, a capo del coordinamento umanitario Onu in Ucraina, è stato confermato il raid russo su infrastrutture civili. Complessivamente si contano oltre 20 morti e 61 feriti nella sola capitale, mentre si scava tra le macerie per individuare altri civili coinvolti nell’attacco. La Russia ha lanciato una raffica di missili su Kiev e altre città ucraine in un attacco diurno come raramente se ne sono visti negli oltre due anni di guerra: complessivamente le vittime sono 31 e i feriti 125. “In base al diritto umanitario internazionale, gli ospedali godono di una protezione speciale. I civili devono essere protetti”, ha ribadito Brown. Nelle settimane scorse anche l’ex ministro della Difesa russo Shoigu e il generale Gerasimov (entrambi ora apparentemente fuori dai giochi interni del Cremlino) sono stati oggetto di mandati di cattura della Corte penale internazionale proprio per i crimini contro i civili.
Almeno un bambino è rimasto ferito, lo ha riferito su "Telegram" Daria Zarivna, consigliera dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha pubblicato una foto del bambino ferito nella pediatria dellospedale “Okhmatdyt” di Kiev. L'immagine mostra il bimbo con il viso insanguinato in braccio ad una donna.
L'ospedale distrutto dalle bombe - ANSA
Munir Mammadzade, rappresentante dell’Unicef in Ucraina, parla di «notizie terribili» spiegando che «soccorritori, personale ospedaliero e volontari stanno rimuovendo le macerie e cercano le persone intrappolate sotto le macerie. I bambini e gli ospedali non sono un obiettivo e devono essere sempre protetti. Gli attacchi devono finire». «Uno dei peggiori attacchi durante i due anni di invasione su larga scala da parte di Mosca», così il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha commentato il nuovo raid russo contro obiettivi civili nella capitale ucraina, scatenato appena dopo la visita del premier Orban al Cremlino e quando i risultati elettorali a Parigi hanno deluso le aspettative di Putin, che nella mattinata di domenica aveva espresso il suo sostegno a Marine Le Pen.
Il presidente Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato che le forze russe hanno lanciato più di 40 missili che hanno colpito diverse città e danneggiato infrastrutture, edifici commerciali e residenziali. Le autorità di Kiev hanno dichiarato che sette persone sono state uccise e almeno 25 sono rimaste ferite nell'attacco alla capitale dove le esplosioni non hanno risparmiato neanche il reparto di pediatria di uno degli ospedali cittadini. A Kryviy Rih, la città natale di Zelenskiy, 10 persone sono state uccise e 31 ferite.
Nonostante le immagini sui circuiti internazionali, il ministero della difesa russo ha affermato che sono state colpite industrie della difesa e basi dell’aviazione ucraina. Nelle stesse ore il ministero della Difesa di Kiev ha chiesto agli alleati «decisioni tempestive per rafforzare le nostre difese aeree». Dtek, il più grande produttore privato di energia, ha dichiarato che tre sottostazioni elettriche e le reti elettriche della capitale Kiev sono state danneggiate dall'ultimo attacco missilistico.
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Alla sua maniera Mosca ha riconosciuto al presidente ungherse il ruolo di “facilitatore” nel dialogo tra le parti. Parole che però sono suonate come un'investitura che indebolisce lo stesso Orban. Il portavoce di Putin ha ribadito che il presidente russo non ha consegnato al presidente ungherese alcun messaggio da dare al presidente americano Joe Biden o ad altri leader della Nato in occasione del vertice dell'Alleanza Atlantica che si terrà a Washington. Orban è oggi in visita a Pechino per cercare di aumentare il coinvolgimento della Cina per la fine della guerra tra Russia e Ucraina, come ha spiegato lo stesso premier ungherese. «Apprezziamo i suoi sforzi e Putin ne riconosce il grande valore» ha detto Peskov. Allo stesso tempo però, ha aggiunto, «ci sono tante differenze tre la parti, grandi differenze. Però almeno Orban sta cercando di impegnarsi seriamente per mettere a confronto le varie posizioni».