Daniel Mimon Toaff, 23 anni
«Ci diceva sempre: “va tutto bene”, anche se so che non era così». Il padre di Daniel Mimon Toaff lo ha ricordato con queste parole alla radio israeliana. «Nei video girati dai suoi commilitoni, era sempre il primo a entrare negli edifici o nelle stanze, come si addice a un ufficiale di Tsahal», l’esercito israeliano. Il 23enne vicecomandante di compagnia nel battaglione Shaked del corpo Ghivati, rimasto ucciso a Gaza, aveva anche passaporto italiano. Era pronipote di Shlomo Yona Renzo Toaff, fratello dello storico rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Elio Toaff.
Sconfiggere Hamas e riportare i rapiti a casa, ha ricordato il padre, «erano la missione di Daniel e degli altri soldati caduti. Senza cinismo». Con voce rotta dal dolore, Toaff ha lanciato un appello al Paese: «Basta con le divisioni. I nostri figli sono a Gaza e combattono per il bene d’Israele».
Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha scritto su X: «Esprimo il mio cordoglio a tutta la comunità ebraica italiana per la morte a Gaza di Daniel Maimon Toaff, capitano delle truppe israeliane con passaporto italiano. Anche nel suo ricordo continuiamo a lavorare per un cessate il fuoco e per la liberazione di tutti gli ostaggi».
Nello scoppio di un ordigno a Tel al-Sultan, vicino a Rafah, sono morti altri tre sergenti maggiori: Agam Naim, 20 anni, la prima soldata caduta; Amit Bakri, 21 anni; Dotan Shimon, 21. Sale così a 348 il totale dei militari uccisi a Gaza.