venerdì 8 novembre 2024
Dimessi i cinque portati in ospedale. Il presidente israeliano: «Un pogrom». Visita d'urgenza del neo ministro degli Esteri Saar. Il leader dell'estrema destra olandese: via immigrati e islamici
La manifestazione pro Palestina ad Amsterdam

La manifestazione pro Palestina ad Amsterdam - Fotogramma

COMMENTA E CONDIVIDI

Agguati pianificati, in una notte di caccia all’israeliano nel centro di Amsterdam. Nella città di Anna Frank, dove vive una numerosa comunità ebraica, era terminata la partita di calcio tra l’Ajax – squadra che affonda le sue radici nel ghetto e che ha avuto presidenti di origine ebraica – e il Maccabi di Tel Aviv, al cui seguito era arrivato un centinaio di tifosi. Gli ospiti erano stati scortati fuori dallo stadio e stavano rientrando negli alberghi o passeggiando nella centrale piazza Dam. A piccoli gruppi, parecchi di loro sono stati aggrediti da picchiatori, poi datisi alla fuga. Una decina i feriti lievi, cinque dei quali portati in ospedale e dimessi a fine mattinata.

All’origine delle imboscate, ha detto il capo della polizia Peter Holla, potrebbero esserci stati alcuni episodi della vigilia: tifosi ospiti avevano aggredito un tassista e dato fuoco a una bandiera palestinese strappata da una casa. Per gli agenti, sia pure schierati «in gran numero», è stato «estremamente difficile» prevenire gli agguati. A quel punto si è preferito «riunire» gli israeliani e accompagnarli in pullman in albergo.

«Eravamo scesi dalla metropolitana e stavamo camminando verso l’hotel – racconta Abi Reuben, 24 anni – quando una decina di uomini, turchi o arabi, ci hanno chiesto di dove fossimo. Poi hanno gridato a me e ai miei amici: “Ebrei, ebrei! Idf, Idf (la sigla dell’esercito israeliano, ndr)”. Ho cominciato a correre e sono caduto. Mi hanno preso a calci urlando “Palestina”. Ho il naso rotto e ho avuto la vista offuscata». Joni Pogrebetsy, 24 anni, e Michael Asuss, 59, erano nella piazza Dam, dove la violenza è stata «terrificante». Un ristoratore si è offerto di tenerli nel locale finché la situazione non si fosse calmata. La polizia è arrivata «tardi», denunciano, quando «molti erano stati colpiti».

La principale organizzazione della comunità ebraica olandese, la Central Jewish Consultation, accusa i tassisti di «avere svolto un ruolo determinante». Secondo il presidente Chanan Hertzberger, le applicazioni sul traffico indicherebbero che le auto pubbliche «hanno preparato meticolosamente questo pogrom». Tesi ribadita alla televisione Kan 11 da Esther Voet, direttrice di un settimanale ebraico olandese.

Il primo ministro Dich Schoof ha condannato gli «attacchi antisemiti» e assicurato al presidente israeliano Benjamin Netanyahu che i responsabili saranno «perseguiti». Dei 62 fermati, dieci sono stati trattenuti. Da parte sua, Netanyahu ha parlato di ritorno della Notte dei Cristalli, di cui ricorre oggi l’86° anniversario, e ha fatto decollare da Tel Aviv voli speciali della compagnia di bandiera El Al per rimpatriare subito i connazionali. Il neoministro degli Esteri, Gideon Saar – subentrato da pochi giorni a Israel Katz, spostato alla Difesa in sostituzione del licenziato Gallant – è volato ad Amsterdam.

Re Guglielmo Alessandro ha telefonato al presidente israeliano Isaac Herzog per esprimergli la sua massima condanna delle aggressioni e ha paragonato quanto avvenuto al fallimento olandese nel proteggere gli ebrei durante la Shoah. Herzog ha detto al re che gli eventi ricordano «tempi bui e tetri per il popolo ebraico». «Vediamo con orrore le immagini scioccanti che, dal 7 ottobre, speravamo di non rivedere mai più» ha dichiarato, parlando di «pogrom antisemita».

«Abbiamo assistito a uno scoppio di antisemitismo come speravamo di non vedere mai più» ha deplorato la sindaca di Amsterdam, Femke Halsema. Dicendosi «furiosa», ha osservato che «la guerra in Medio Oriente ora rappresenta una minaccia anche per la nostra città». Proprio lei è stata il bersaglio del leader dell’estrema destra Geert Wilder, vincitore delle ultime elezioni. Wilder ne ha chiesto le dimissioni per avere autorizzato una manifestazione pro-Palestina a poca distanza dallo stadio. Già il mese scorso l’aveva attaccata per aver consentito un corteo filopalestinese nell’anniversario del massacro del 7 ottobre. «Siamo diventati la Gaza d'Europa – ha scritto Wilder su X –. Musulmani con bandiere palestinesi che danno la caccia agli ebrei. Le autorità saranno ritenute responsabili per la loro incapacità di proteggere i cittadini israeliani». «I colpevoli devono essere espulsi – ha aggiunto –. Da oltre vent’anni metto in guardia contro l’antisemitismo causato dalla continua immigrazione di massa e dall’islamizzazione». E ha telefonato a Netanyahu: «Farò di tutto perché i radicali islamici siano espulsi».

Va aggiunto che la tifoseria del Maccabi non è estranea a episodi discutibili. Prima della partita non ha osservato il minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione in Spagna. E video documentano slogan antipalestinesi allo stadio, nonché bandiere palestinesi strappate per le strade di Amsterdam.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: