La polizia cantonale di Vaud ispeziona il treno Travys dopo la liberazione degli ostaggi alla stazione di Essert-sous-Champvent - Ansa
Sono stati liberati e stanno tutti bene i 14 passeggeri e il macchinista di un treno svizzero presi in ostaggio per 4 ore, ieri sera, da un uomo armato di un'ascia e un coltello. Il sequestratore, un richiedente asilo iraniano, è stato ucciso in un blitz della polizia.
Tutto è cominciato attorno alle 18.30 di ieri, giovedì. L'uomo armato, a bordo del treno che viaggiava sulla linea che collega Baulmes a Yverdons-Les-Bains, nel Canton Vaud, ha fatto irruzione nella cabina del macchinista e lo ha costretto a fermare il convoglio, a porte chiuse, nella stazione di Essert-sous-Champvent. Ha fatto poi spostare il macchinista in una carrozza insieme agli altri 14 passeggeri. Sono stati proprio i viaggiatori a dare l'allarme, contattando la polizia tramite messaggi dai telefoni cellulari. Alcuni di loro sarebbero stati legati.
Nella zona sono arrivati una sessantina di agenti e anche un interprete dalla lingua farsi. Gli specialisti della Polizia cantonale hanno preso contatto con il sequestratore, che parlava inglese e farsi, e avviato le trattative. Comunicavano anche con gli ostaggi attraverso messaggi dei cellulari.
Attorno alle 22.15 è scattato il blitz. «Il sequestratore ha brandito l’ascia in direzione del gruppo di intervento e un agente di polizia ha usato la sua arma per proteggere gli ostaggi, colpendo mortalmente l’aggressore», ha riferito il portavoce della polizia cantonale vodese Jean-Christophe Sauterel.
L'uomo non è ancora stato identificato con certezza dalla polizia. Si tratterebbe comunque di un profugo iraniano di 32 anni. Non si sa nemmeno se l'azione sia legata alla guerra in corso fra Israele e Hamas. «In questa fase dell'inchiesta, non conosciamo le motivazioni dell'uomo» ha detto in conferenza stampa il portavoce della polizia.