La sparatoria in una scuola della Georgia (Usa) - ANSA

Avrebbe solo 14 anni il responsabile dell’ennesima strage a scuola negli Stati Uniti. Almeno quattro persone sono morte e 30 sono rimaste ferite: un esito ancora più drammatico è stato scongiurato dall'intervento della polizia.

La paura si è scatenata nella Apalachee High School di Winder, vicino alla città di Athens in Georgia. Non erano ancora le dieci del mattino quando un adolescente ha aperto il fuoco seminando il panico. Attorno alle 10.23 sono stati chiamati le forze dell'ordine e i servizi d’emergenza e l'istituto è stato sigillato, come tutte le strutture scolastiche nelle vicinanze. Le immagini delle tv americane mostravano una forte presenza della polizia ma anche di ambulanze, mentre alcuni studenti erano radunati sul campo da football. Il governatore, il repubblicano Brian Kemp, ha annunciato di aver mobilitato tutte le risorse necessarie e il presidente Joe Biden è stato subito informato dalla consigliera per la sicurezza nazionale Liz Sherwood-Randall. Dopo circa due ore, il sospetto è stato arrestato e gli studenti sono potuti tornare alle loro famiglie.

Resta da accertare il movente. L’unica certezza è che le stragi a scuola con armi da fuoco continuano a essere una piaga americana.

E saranno uno dei temi caldi negli ultimi mesi della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 5 novembre. «Non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali» ha dichiarato Biden. «Quando è troppo è troppo» ha incalzato, chiedendo al Congresso di agire e accusando i repubblicani di bloccare le leggi. «Una tragedia insensata» ha commentato la vicepresidente Kamala Harris, che promette una stretta sui controlli per l'acquisto di armi. D’altra parte, Donald Trump si professa sostenitore del secondo emendamento della Costituzione, il diritto ad avere un'arma, liquidando il dramma delle stragi come una questione che riguarda solo la salute mentale.