mercoledì 25 maggio 2022
Il massacro compiuta nella città di Uvalde da un 18enne che è stato poi ucciso dalla polizia: sono morti 19 bambini e 2 insegnanti. Il dolore della comunità, le parole del presidente
Strage di bambini in Texas: 21 vittime. Biden: agire sulle armi

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Un diciottenne ha fatto irruzione alla Robb Elementary School, una scuola elementare a Uvalde, in Texas sparando all'impazzata. Ventuno i morti: 19 bambini e due adulti, nello specifico due insegnanti.

Secondo la prima ricostruzione della polizia, l'assassino, un giovane di 18 anni, ha aperto il fuoco alla Robb Elementary School nella cittadina di Uvalde, a circa 130 chilometri a ovest di San Antonio, dopo aver acquistato un fucile in un negozio. Il ragazzo, studente di una "High School" locale, è stato poi colpito e ucciso dagli agenti della polizia dopo l'attacco

Secondo Pete Arredondo, capo della polizia distrettuale di Uvalde, i primi colpi sono stati esplosi martedì alle 11.32 ora locale. Il giovane, identificato come Salvador Ramos, avrebbe agito da solo. Prima dell'assalto alla scuola, stando a fonti giornalistiche concordanti, avrebbe colpito la propria nonna, che è sopravvissuta, hanno fatto sapere le autorità.

Dopo i primi resoconti contrastanti del bilancio delle vittime, i funzionari della pubblica sicurezza del Texas hanno confermato martedì sera che 19 scolari e due insegnanti erano stati uccisi. I bambini hanno un'età compresa tra i 7 e i 10 anni.

"Il mio cuore è spezzato oggi", ha spiegato il sovrintendente del distretto scolastico Hal Harrell ai giornalisti a fine giornata, la sua voce tremante per l'emozione. "Siamo una piccola comunità e abbiamo bisogno delle vostre preghiere per superare tutto questo".
La comunità, nel profondo della regione di Hill Country, ha circa 16mila residenti, quasi l'80% dei quali ispanici o latini, secondo i dati del censimento degli Stati Uniti.

Le bandiere statunitensi sventoleranno a mezz'asta tutti i giorni fino al tramonto di sabato in osservanza della tragedia.

Biden dopo la sparatoria: sono stanco dobbiamo agire sulle armi

Ansa


Parlando dalla Casa Bianca ore dopo, il presidente degli Stati Uniti visibilmente scosso ha esortato gli americani a opporsi alla lobby politicamente potente delle armi degli Stati Uniti, che ha accusato di aver bloccato l'emanazione di leggi più severe sulla sicurezza delle armi da fuoco.

Joe Biden nel discorso agli americani a seguito della sparatoria: "Sono stanco, dobbiamo agire, dobbiamo trasformare il dolore in azione. E non ditemi che non possiamo fermare i massacri". "Dobbiamo agire sulle armi - ha continuato Biden - Queste carneficine avvengono soltanto in Usa". "Possiamo fare di più e dobbiamo fare di più; Quando per l'amor del cielo affronteremo la lobby delle armi?" ha aggiunto il presidente degli Usa.

Le sparatorie di massa in America hanno spesso portato a proteste pubbliche e richieste di controlli più rigorosi sulle vendite di armi e altri controlli sul possesso di armi da fuoco comuni in altri Paesi, ma tali misure hanno ripetutamente fallito di fronte alla forte opposizione del partito repubblicano.

Quella di Uvalde, in Texas è stata l'ultima di una serie di sparatorie di massa nelle scuole che hanno periodicamente riacceso il dibattito tra i sostenitori di controlli più severi sulle armi e coloro che si oppongono a qualsiasi legislazione che possa compromettere il diritto costituzionale degli americani di portare armi.

La sparatoria di martedì in Texas con 21 vittime è stata la più sanguinosa strage, dopo quella avvenuta alla Sandy Hook Elementary School, sempre una scuola elementare nel Connecticut nel dicembre 2012 quando un uomo armato uccise 26 persone, inclusi 20 bambini; nel 2018, un ex studente della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, aveva ucciso 17 studenti ed educatori.
Le armi da fuoco sono diventate la principale causa di morte per bambini e adolescenti statunitensi a partire dal 2020, superando gli incidenti automobilistici, secondo una ricerca dell'Università del Michigan pubblicata sul New England Journal of Medicine il mese scorso.

Il Papa: basta al traffico indiscriminato di armi. «Prego per i bambini, gli adulti uccisi e le loro famiglie»

"Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. È tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi! Impegniamoci tutti perché tragedie così non possano più accadere". Queste le parole di papa Francesco in un appello al termine dell'udienza generale.

Il cardinale di Chicago: il diritto di armarsi non sarà mai più importante della vita

Parole addolorate anche dal cardinale Blase Cupich, arcivescovo di Chicago: "Il diritto di portare armi non sarà mai più importante della vita umana". Il cardinale - riporta l'Osservatore Romano - ha evidenziato così l'esigenza di contemperare le previsioni del secondo emendamento della Costituzione statunitense con i diritti basilari dei "nostri figli", che i funzionari eletti "hanno il dovere morale di proteggere". "Dobbiamo piangere e immergerci nel dolore, ma poi dobbiamo essere pronti ad agire", ha dichiarato Cupich chiedendosi: "Chi siamo noi come nazione se non agiamo per proteggere i nostri bambini? Cosa amiamo di più: i nostri strumenti di morte o il nostro futuro?".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: