lunedì 22 luglio 2024
Viaggio sul confine meridionale. Fuoco incrociato anche ieri: uccisi due combattenti di Hezbollah, che risponde lanciando droni verso le alture del Golan.
L'edificio sul confine bombardato ieri da lanci israeliani che hanno ucciso due membri di Hezbollah

L'edificio sul confine bombardato ieri da lanci israeliani che hanno ucciso due membri di Hezbollah

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A Beirut parlano del “Sud” come di un luogo remoto, dove il fuoco incrociato tra Israele ed Hezbollah è una annosa e irritante questione di confine. Ma la frontiera meridionale è a neanche 100 chilometri dalla capitale, e anche ieri mattina i jet israeliani per quattro volte hanno spaventato i residenti con quattro “bang sonici”, il fragore provocato dal superamento del muro del suono.

Un’azione di disturbo che la missione Onu lungo il confine anche ieri ha annoverato tra le violazioni della risoluzione Onu 1701 che chiede la cessazione completa delle ostilità. Tel Aviv sostiene di avere reagito alla serie di lanci verso Israele per mano dei combattenti di Hezbollah. Le forze israeliane hanno confermato che che 7 droni lanciati dal territorio libanese sono entrati in territorio israeliano e poco dopo distruttiin volo dalla contraerea. Poco dopo, ha fatto sapere un portavoce militare, l’aviazione ha "attaccato una struttura militare nel sud del Libano dopo che vi era stato localizzato un terrorista". Secondo la stessa fonte fuoco di artiglieria ha "colpito i villaggi di Mis al-Jabal ed Kfarchouba, sempre nel sud del Libano". I droni intercettati hanno attraversato dall’interno la regione meridionale libanese per puntare poi sulle alture del Golan, una delle frontiere più calde del pianeta.

La mappa degli scambi di colpi negli ultimi giorni sul confine tra Libano e Israele

La mappa degli scambi di colpi negli ultimi giorni sul confine tra Libano e Israele - LiveUmap

Quando raggiungiamo l’area soggetta al fuoco incrociato, assistiamo all’alternarsi di calma interrotta da improvvisi scambi di colpi. Al momento, né il dispiegamento di forze israeliane né il dislocamento dei combattenti filoiraniani di Hezbollah lascia presagire un imminente confronto diretto che vada oltre il consueto a confronto a intensità variabile. Ieri due combattenti libanesi sono stati uccisi da un raid israeliano, che ha ridotto in macerie l’edificio dentro al quale si nascondevano.

La guida di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nei giorni scorsi ha lanciato la palla di nuovo nel campo di Irsaele. "Se i vostri carri entrano in Libano e nelle sue regioni meridionali, non dovrete preoccuparvi della carenza di carri armati: non ne rimarranno più", ha avvertito sempre facendo seguire alle minacce una condizione per abbassare la fiamma dello scontro: "Il nostro fronte in Libano rimarrà attivo finché l'aggressione contro Gaza, la sua gente e la sua resistenza continuerà in tutte le sue forme".

Che il Libano sia una polveriera e che gran parte delle sorti dell’intero Medio Oriente passino di nuovo da Beirut lo fanno intuire anche le preoccupazioni del leader internazionali. Il Presidente francese Emmanuel Macron sta valutando la possibilità di visitare il Paese. Prima, però, potrebbe decidere di dare un segnale sul terreno: aumentare da 750 a 1.000 il numero di soldati francesi schierati nella missione internazionale Unifil.

Un fumogeno israeliano adoperato per incendiare la boscaglia sul territorio libanese

Un fumogeno israeliano adoperato per incendiare la boscaglia sul territorio libanese - N.Scavo

Dalle postazioni che affacciano sulla muraglia di cemento armato fatta costruire da Israele, partono periodicamente lanci di bombe incendiarie, fumogeni e altri inneschi che hanno lo scopo di incendiare la boscaglia e togliere ad Hezbollah lo schermo fatto di vegetazione e sterpaglie. Un modo anche per rendere l’aria irrespirabile e intrappolare gli incursori di Hezbollah nella coltre di fumo. A suo modo il fermo immagine che spiega spiega uno scontro combattuto con il passo della guerra di posizione che non cambia la geografia sul campo ma non assicura che resterà relegata per sempre al solo tiro incrociato.

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