Il viceministro della Difesa russo Ivanov con il presidente Putin, il ministro della Difesa Shoigu e il patriarca Kirill, in una foto d'archivio - Reuters
Non potrà impartire benedizioni, indossare la tonaca e portare la croce sacerdotale almeno fino al 2027. La sua colpa? Avere tenuto una funzione commemorativa sulla tomba del dissidente Alexeij Navalny, quaranta giorni dopo la sua uccisione in carcere. A imporre la sanzione è lo stesso patriarca Kirill, che guida la Chiesa ortodossa russa.
Il sacerdote è stato inviato per tre anni nella chiesa di San Pimen il Grande a Novye Vorotniki a Mosca «per adempiere ai doveri di salmista e svolgere gli incarichi che il rettore gli darà decidere per lui». «Al termine del periodo di penitenza, sulla base del riscontro del luogo di obbedienza, verrà presa una decisione sulla possibilità del suo ulteriore servizio sacerdotale», si legge nel decreto del primate della Chiesa ortodossa russa, datato 15 aprile e pubblicato il 23 aprile sul sito della diocesi di Mosca.
CHI ERA IL DISSIDENTE ALEXEIJ NAVALNY
Chiedeva la restituzione del corpo. E non recitava la preghiera per la vittoria
Nell'impartire tale disposizione, il Patriarca non spiega le ragioni della sospensione di tre anni comminata al sacerdote, Dmitry Safronov, della chiesa dell'Intercessione della Santa Vergine sulla collina di Lyschikova a Mosca. Ma il nesso balza agli occhi, come osserva il sito indipendente russo Meduza. È nota la vicinanza di Kirill al presidente russo Vladimir Putin, di cui Navalny era il più strenuo oppositore e l'unico a esporsi platealmente, così com'è noto il suo sostegno all'offensiva russa in Ucraina.
Come scrive Meduza, Safronov era stato tra gli esponenti del clero che avevano chiesto pubblicamente alle autorità di restituire il corpo di Navalny alla famiglia. La salma del dissidente fu consegnata alla madre il nono giorno dopo la morte.
La giornalista Ksenia Luchenko, citata da Meduza, scrive nel suo canale Telegram "Ortodossia e zombie" che Safronov si rifiutava di recitare pubblicamente la "Preghiera per la vittoria della Santa Rus'" che dice che «coloro che vogliono la guerra hanno preso le armi contro la Santa Rus' e vogliono dividere e distruggere il suo popolo unito». Da settembre 2022 la diocesi di Mosca richiede a tutte le parrocchie di recitarla.
Arrestato per corruzione il viceministro della Difesa
A proposito della guerra in Ucraina, farebbe discutere (se in Russia non fosse vietato) l'arresto del viceministro della Difesa Timur Vadimovich Ivanov. L'accusa è di corruzione. Avrebbe ricevuto «una tangente sotto forma di fornitura di servizi immobiliari durante lavori di appalto e subappalto per le esigenze del ministero della Difesa». Questa è motivazione della misura preventiva decisa dal tribunale distrettuale Basmannyj di Mosca su richiesta delle autorità investigative. Ivanov resterà in carcere per due mesi, fino al 23 giugno.
La corte ha ordinato l'arresto anche di Sergei Borodin, accusato di complicità nel ricevere una tangente da parte di Ivanov. «Borodin - si legge - essendo in rapporti amichevoli con il viceministro della Difesa della Federazione Russa Ivanov, che ha supervisionato la costruzione e le importanti riparazioni delle strutture del Ministero della Difesa, è entrato in un'associazione a delinquere con terzi, ha collaborato con loro per ricevere una tangente su scala».