giovedì 8 agosto 2024
Il leader indipendentista, che rischia l'arresto, è tornato in Catalogna dopo sette anni ma dopo un breve comizio vicino al Parlamento locale ha fatto perdere le sue tracce
Il leader indipendentista Puigdemont

Il leader indipendentista Puigdemont - Reuters

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L'ex governatore della Catalogna Carles Puigdemont è a Barcellona, dove, scortato da altri politici indipendentisti, ha raggiunto un palco allestito a poche centinaia di metri dal Parlamento regionale. «Oggi sono qui per ricordare che siamo ancora qui», ha detto una volta presa la parola, «non abbiamo diritto a rinunciare, perché il diritto all'autodeterminazione è dei popoli». Secondo le previsioni della vigilia il leader indipendentista avrebbe dovuto partecipare, nell’aula del Parlamento locale all’investitura del nuovo governatore ma non si è presentato. Al momento c'è incertezza su dove si trovi, spiega la tv pubblica spagnola Tve e la polizia non esclude che voglia darsi alla fuga. Per questo, come attestano El Pais e altri media sono stati attestati dispositivi speciali di sicurezza.

Puigdemont, eletto con Junts per Catalunya è tornato a Barcellona dopo 7 anni di "esilio" fuori dalla Spagna, dove è stato condannato per l'organizzazione di un referendum non autorizzato sull'indipendenza della Catalogna. Stamani Puigdemont è arrivato alla sede del comizio accompagnato dal presidente del Parlamento, Josep Rull, e da altri leader del suo partito come Jordi Turull, Laura Borra's e Artur Mas. Si è fatto strada tra i suoi sostenitori che lo attendevano festanti fino a un palco allestito proprio davanti all'Arco di Trionfo, tra gli applausi e le grida di "Indipendenza" delle migliaia di partecipanti all'evento. Sul lungomare Llui's Companys, a poca distanza dal Parlamento, migliaia di persone si erano già radunate e, dopo un breve discorso di poco più di cinque minuti, lo hanno accompagnato fino all'ingresso del Parco della Ciutadella. Il ritorno in Catalogna di Puigdemont che rischia l’arresto, va in parallelo all’accordo di governo raggiunto nel novembre 2023 da JuntsxCat il partito in cui è stato eletto con i socialisti di Sanchez. Accordo che prevede anche un'amnistia a favore degli indipendentisti con cause penali aperte.

Sul ritorno a Barcellona di Puigdemont è intervenuto anche Jordi Cabré, membro del team giuridico dell'ex governatore della Catalogna che ha parlato di «missione in buona parte compiuta». Evidentemente, ha aggiunto Cabré parlando alla testata El Nacional, «non è una missione circoscrivibile a stamattina, né a poche ore, anche perché può avere molte conseguenze giuridiche e politiche ma finora tutto è riuscito in modo perfetto». Cabré, che ha aggiunto di non sapere dove si trovi Puigdemont, ha anche sottolineato che la sua intenzione non era né «di farsi arrestare», né «di interferire nella seduta d'investitura» del nuovo governatore, in corso proprio in queste ore. «La sua missione - ha precisato - era quella di poter esercitare i propri diritti come cittadino e come deputato eletto al massimo possibile», visto che «il diritto di votare in questa seduta di investitura ce l'ha ancora».



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