La chiesa di Nazimabad, alla quale si è appoggiata la nuova moschea
Padre Basheer è il parroco della chiesa da 30 anni: “Nel 1994, quando i nostri fratelli musulmani stavano per costruire la moschea di fianco alla chiesa e ci hanno chiesto se avessimo delle obiezioni, abbiamo accettato la loro decisione con entusiasmo. Abbiamo modificato i nostri orari di preghiera del mattino così che loro non abbiano problemi durante il Namaz [preghiera del mattino ndr]”. “La vera umanità – continua il sacerdote – è servire l’uomo: prima di essere musulmani e cristiani siamo tutti uomini e questo ci avvicina nel dire le nostre preghiere insieme”.
Muhammad Rafique, 70enne musulmano, afferma: “Se qualcuno mi chiedesse come sia possibile che musulmani e cristiani preghino insieme, io direi che tutto il merito va alle persone della città, di entrambe le comunità, che sono aperte di cuore e vogliono stare lontane da ogni tipo di scontro e polemica. Di fronte ai due luoghi di culto abbiamo un parco, frequentato sia da cristiani che da musulmani in amicizia”.
L'imam Qari Zubair ricorda che Maometto stesso ha scritto: “Uno è Dio e uno è il vostro antenato (Adamo). Un arabo non è meglio di un non arabo, e un non arabo non è meglio di un arabo”.
A Nazimabad, a differenza di altre zone del turbolento paese, c'è reciproco rispetto tra cristiani e musulmani. Imam e parroco coordinano gli orari di preghiere e celebrazioni. Le testimonianze.
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