giovedì 21 giugno 2018
Trump: si fa così da 50 anni. In realtà I suoi predecessori avevano stretto le maglie sugli ingressi illegali, ma senza (quasi) mai separare i nuclei familiari
Ansa

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I predecessori di Donald Trump alla Casa Bianca, George Bush jr e Barack Obama, nelle loro politiche per contenere l'immigrazione illegale avevano già separato i bambini dai genitori. «Va avanti da 50 anni», ha detto lo stesso Trump ieri, scatenando sulla rete il giubilo dei suoi supporter. E allora, perché solo Donald è stato preso di mira? Questo è l'interrogativo che gira da ore sul web?

Ebbene, nonostante questa notizia stia circolando in rete e sui social indisturbata, alimentata da numerose dichiarazioni in tal senso di commentatori repubblicani e di esponenti dello staff di Trump, come la segretaria di Stato per la Sicurezza interna Kirstjen Nielsen, si tratta di una informazione imprecisa e di fatto non vera.

Dunque, è vero che già Bush e Obama separavano i bambini dai genitori che tentavano di entrare illegalmente negli Stati Uniti?

No, non è vero. Questo accadeva solo se i genitori venivano arrestati, ad esempio con l'accusa di traffico di droga, o quando c'era il sospetto che non esistessero rapporti di parentela tra bambino e adulto. In ogni caso, questo è accaduto in rarissimi casi, una o due volte all'anno (non paragonabili con i 1.995 bambini separati da 1.940 adulti tra aprile e maggio 2018, come effetto della politica trumpiana della «tolleranza zero») e i bambini sono stati velocemente riuniti ai genitori.

La politica di perseguire tutti coloro che attraversano illegalmente il confine, invece, è nuova (Tolleranza zero).

È vero invece che sia George Bush jr sia Barack Obama hanno cercato di contrastare l'immigrazione illegale, in risposta a un ingresso massiccio (dai 4mila l'anno nel 2005 ai 44mila nel 2010). Nel 2005 l'amministrazione Bush lanciò l'operazione Streamline, che continuò anche con Obama. Ma in quegli anni era rarissimo che le guardie di frontiera si trovassero di fronte famiglie con bambini, tanto che i bambini separati dai genitori sono stati pochissimi. (Fonte: Doris Meissner, direttore del Us Immigration Policy Program al Migration Policy Institute, interpellata dalla Cnn).

Nel 2014 ci fu invece un aumento esponenziale di nuclei familiari centroamericani in fuga dalla violenza, ma le famiglie non furono separate. Jeh Johnson, ex segretario della Sicurezza interna con Obama, ha dichiarato che nei tre anni della sua reggenza è stato rimpatriato un milione di persone. «Una delle cose che non potevo fare - ha detto - era separare un bambino dalla madre, o letteralmente strappare un bambino dalle braccia di una madre». A dire il vero, si sa che l'amministrazione Obama prese in considerazione una politica simile, ma vi rinunciò considerandola spietata. Sempre nel 2014 furono, questo sì, messe in centri di detenzione intere famiglie, sperando potesse essere un deterrente di fronte a un flusso incontrollato di arrivi. Le organizzazioni per i diritti civili protestarono da una parte perché venivano trattenuti anche i richiedenti asilo, dall'altra perché i minori non possono stare in strutture carcerarie.

In queste ore circolano anche foto dell'Associated Press risalenti al 2014, dunque durante l'amministrazione Obama - peraltro ritwittate anche da un incauto consigliere dello stesso Obama, Jon Favreau, che pensava si riferissero alle politiche tolleranza zero di Trump! - in cui si vedono decine di minori rinchiusi in gabbie di metallo del tutto simili a quelle che hanno fatto gridare allo scandalo. Ma Favreau ha spiegato che le foto si riferivano a un momento di grande flusso negli Usa di minori non accompagnati dai Paesi del Centro America, mentre il governo cercava di trasferire rapidamente i bambini in strutture più idonee per poi ricongiungerli con i parenti che spesso si trovavano già negli Stati Uniti (LEGGI QUI). In questo caso, dunque, non si trattarebbe di famiglie separate ma di minori non accompagnati.

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