Il cardinale Leopoldo Brenes celebra la Domenica delle Palme nella Cattedrale di Managua, 2 aprile 2023 - Ansa
Dodici sacerdoti detenuti in Nicaragua sono in viaggio per Roma in seguito a un accordo tra il governo di Daniel Ortega e il Vaticano per la loro liberazione e il conseguente espatrio. Tra loro non c'è il vescovo Rolando Álvarez, il quale avrebbe ancora una volta rifiutato l'esilio. La decisione, precisa la nota, è stata presa «dopo aver avuto colloqui fruttuosi con la Santa Sede».
Il governo di riconciliazione e unità nazionale del Nicaragua, in un comunicato, precisa che l’accordo è stato «raggiunto con l'intercessione di alte autorità della Chiesa cattolica in Nicaragua e in Vaticano» e che «rappresenta la volontà permanente e l’impegno a trovare soluzioni, in riconoscimento e incoraggiamento di tanta fede e speranza che anima sempre i credenti nicaraguensi, che sono la maggioranza».
I sacerdoti, fa sapere il governo, «saranno ricevuti a Roma, secondo gli accordi, da personale della Segreteria di Stato della Santa Sede».
Ben 19 sacerdoti – tra cui i vescovi Rolando Alvarez e Silvio Baez – erano stati dichiarati «traditori della patria» e privati della cittadinanza e anche il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua risulta sotto inchiesta. Il giro di vite è iniziato due anni fa: prima Ortega ha chiuso ogni spazio di libertà della società civile, poi sono iniziati gli attacchi alla Chiesa, ultima realtà indipendente rimasta nel Paese.